
La guerra commerciale innescata da Donald Trump fa scattare l’allarme caro-prezzi e innervosisce soprattutto i fan di Apple. Con le tariffe il tanto amato smartphone potrebbe arrivare a costare fino al 40% in più e se dovesse venire prodotto negli Stati Uniti, come sogna Trump, il suo prezzo potrebbe schizzare fino a 3.500 dollari.
L’obiettivo delle tariffe varate dal presidente americano è proprio riportare nel lungo termine la produzione manifatturiera negli Stati Uniti. Un obiettivo, secondo gli economisti e gli osservatori, difficile da centrare. «Dire che possiamo produrlo solo negli Stati Uniti sottovaluta incredibilmente la complessità della catena di approvvigionamento asiatica», ha spiegato Dan Ives, analista tecnologico di Wedbush Securities.
L'unica strada per assemblare l’iPhone negli Stati Uniti è ricostruire la catena di approvvigionamento spostando la produzione di alcuni componenti chiave in Nord America, un’impresa non facile - ha messo in evidenza Gary Gereffi, professore emerito della Duke University, con il Wall Street Journal - Basta ricordare che quando Apple ha deciso di costruire il Mac Pro negli Stati Uniti uno dei primi ostacoli incontrati è stato il reperire un numero sufficiente di componenti, incluse le viti.
Ci sarebbe poi il problema del personale da addestrare e formare in un’America che ha una "grave carenza di manodopera e ha perso l’arte di produrre su larga scala», ha detto Tinglong Dai della John Hopkins University, sottolineando che i primi modelli di un iPhone Made in Usa sarebbero probabilmente di bassa qualità.
Mentre si attende l’effetto pieno dei dazi, molti consumatori si sono riversati nei negozi di Apple per aggirare le tariffe. Negli ultimi giorni è stato infatti riportato un aumento del traffico e della domanda nei punti vendita di Cupertino, tanto da spingere alcuni osservatori a parlare di 'panic-buying' di iPhone.
In Italia a fare i conti dei possibili rincari dovuti ai controdazi varati dall’Unione Europea è il Codacons: se saranno scaricati interamente sui consumatori finali, porteranno il prezzo di una Harley Davidson a superare i 63mila euro, se si considera il modello di moto più costoso sul mercato, mentre uno snack americano dolce salirà in media di 37 centesimi di euro, un paio di jeans costerà almeno 30 euro in più.
Si salverebbero invece Coca Cola e Pepsi che, pur essendo americane, vengono prodotte in stabilimenti europei e non risultano quindi importate dagli Usa.
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