
Chiusura in rosso per le Borse europee che recuperano seppur lievemente sul finale rispetto alle pesanti perdite della mattinata, sulla scia di Wall Street. La Borsa di New York prosegue volatile, ma ha ricevuto una spinta dall’invito fatto da Trump su Truth di restare «calmi» perchè «tutto andrà bene». Il presidente americano ha anche suggerito che ora è «un momento ottimo per comprare». La seduta è stata però difficile, con l’intensificarsi delle tensioni commerciali tra Usa e Cina.
Pechino ha annunciato che imporrà dazi dell’84% sui prodotti statunitensi a partire da domani, con un aumento del 50% rispetto alle imposte precedenti. Questo dopo che gli Stati Uniti hanno imposto alla Cina un dazio aggiuntivo del 50% questa settimana che aveva fatto seguito ai due precedenti del 34% e del 20% e fatto lievitare l’imposta sulle merci cinesi al 104%. Intanto Bruxelles prepara imposte doganali sui prodotti americani. I primi contro-dazi dell’Ue dovrebbero scattare il 15 aprile.
Al suono della campanella, Milano chiude a -2,75%, Parigi a -3,34%, Francoforte lascia sul terreno il 3%, e Londra cede il 2,92%.La
Piazza Affari chiude in calo: -2,75%. Giù l' energia
Piazza Affari chiude in netto calo (ma in recupero dopo aver toccato oltre il -4%), in linea con le borse del Vecchio continente, in balia dell’escalation della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, con il presidente Trump che ha imposto nuove e pesanti tariffe su decine di Paesi, tra cui un dazio del 104% su molte importazioni cinesi. In risposta, la Cina ha aumentato bruscamente le proprie tariffe sui beni statunitensi, portandole all’84% a partire dal 10 aprile.
Anche l’Unione Europea ha reagito approvando dazi per un valore complessivo pari a 20,9 miliardi di euro, che saranno riscossi a partire dal 15 aprile. L’indice Ftse mib cede il 2,75% a quota 32.730 (dopo aver perso oltre il 4%).
In un listino tutto con il segno negativo, a eccezione di Iveco in altalena sulla parità (+0,04%), pesano gli energetici colpiti dal forte crollo del petrolio sui minimi da quattro anni (dal febbraio 2021), a causa dei timori di un rallentamento globale. Saipem -7,42%, Eni -5,52%, Enel -2,61%, Tenaris -5,51%. Giù i tecnologici con Stm -2,31%. Tra gli industriali Leonardo -3,36%, Pirelli -3,12% e Stellantis -4,83%.
Negativo il comparto del credito con Intesa -2,38%, Unicredit -1,07%, Mediobanca -2,12%, Banco Bpm -2,24% e Mps -2,94%. Generali -4,18%. Forte calo anche per Recordati -5,53%. Nelle telecomunicazioni Tim -2,64%. Giù il lusso con Brunello Cucinelli che cede il 3,7% e Moncler l’1,25%.
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