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Vola l'Asia dopo la sospensione dei dazi Usa, Piazza Affari pronta al rimbalzo. In vigore le contromisure cinesi

I dazi di ritorsione dell'84% imposti dalla Cina sugli Stati Uniti sono entrati in vigore poco dopo le 12 locali (le 6 in Italia) nel mezzo dell'inasprimento della guerra commerciale bilaterale. Pur senza mostrare intenzione di fare marcia, Pechino non ha corretto al rialzo le sue aliquote in modo speculare alle mosse del presidente Usa Donald Trump che mercoledì, congelando le tariffe reciproche per 90 giorni su decine di Paesi, ha invece mantenuto la pressione sul Dragone con i dazi mantenuti in piedi e portati all'ultimo istante dal 104% al 125%.

Le Borse asiatiche in rally anche dopo i controdazi cinesi

Le Borse asiatiche proseguono il rally e rimbalzano in scia ai guadagni di Wall Street alimentati dallo stop di 90 giorni annunciato mercoledì dal presidente Usa Donald Trump dei 'dazi reciproci' su decine di Paesi, tranne la Cina verso cui il tycoon ha inasprito l'aliquota con effetto immediato dal 104% al 125%. L'umore degli investitori non è stato rovinato dall'entrata in vigore dei controdazi all'84% di Pechino sui beni made in Usa, perlatro non ritoccati al 105% come era ipotizzabile data la postura di reazioni speculari decisa dal presidente Xi Jinping in base alla legge del taglione. I listini di Tokyo e di Taiwan, i più penalizzati nelle ultime sedute, guidano la riscossa registrando, rispettivamente, rialzi dell'8,46% e del 9,22%. A Taipei, in particolare, il colosso del microprocessori Tsmc vola del 9,94%. Bene anche Singapore (+5,53%) e Seul (+5,46%), seguite da Jakarta (+4,47%) e da Bangkok (+3,44%). Più misurati i progressi di Shenzhen (+2,47%), Hong Kong (+1,8%) e Shanghai (+0,93%) per la nuova stretta tariffaria di Trump sul Dragone.

Piazza Affari pronta al rimbalzo, future in rialzo del 9%

Piazza Affari si prepara a rimbalzare, al pari delle altre Borse mondiali. I future sul Ftse Mib avanzano del 9%, in vista di un avvio spumeggiante di tutte le Borse europee. I future sull'indice paneuropeo Stoxx 50 avanzano del 7,7%, quelli sul Ftse 100 di Londra del 5,2%, quelli su Dax di Francoforte del 7,7% e quelli sul Cac 40 di Parigi del 7,6%.

Euro in rialzo, scambiato a 1,0995 dollari

Euro in rialzo sul dollaro e in calo sullo yen questa mattina sui mercati valutari: la moneta unica europea è scambiata a 1,0995 dollari con una crescita dello 0,42% e a 161,1200 yen con una flessione dello 0,47%.

La Cina lascia svalutare lo yuan, ai minimi dal 2007

La Cina agevola la svalutazione dello yuan, che scivola ai minimi dal 2007 sul dollaro mentre l'inasprirsi della guerra commerciale con gli Usa rischia di fiaccare la crescita del gigante asiatico. Lo yuan onshore ha toccato un minimo di 7,3518 sul biglietto verde prima di recuperare terreno sulle indiscrezione che i leader di Pechino si riuniranno per discutere ulteriori misure di stimolo in risposta ai dazi di Donald Trump, riferisce Bloomberg. La Banca centrale cinese (Pboc) ha abbassato per sei giorni consecutivi, seppure moderatamente, il suo tasso di riferimento, a dimostrazione del fatto che la Cina punta su una graduale svalutazione della sua moneta per sostenere l'export.

Cina, Goldman Sachs lima stime Pil 2025 al 4% con dazi Usa

Goldman Sachs rivede al ribasso le stime del Pil della Cina e le taglia dello 0,5% sia per il 2025 sia per il 2026, portandole, rispettivamente, al 4% e al 3,5%, nel mezzo dell'inasprimento della guerra commerciale con gli Stati Uniti. La banca d'affari americana, in report recenti, aveva avvertito di vedere pressioni verso il basso a causa dell'escalation tariffaria in corso con Washington. Ma oggi, riferisce Bloomberg, Goldman Sachs ha rimarcato che anche con "significative misure di allentamento" ipotizzabili nei prossimi mesi "è improbabile" che Pechino possa "compensare del tutto" l'impatto dei dazi americani saliti al 125%.

Cina, in vigore i dazi contro gli Usa ma restano all'84%

Idazi di ritorsione dell'84% imposti dalla Cina sugli Stati Uniti sono entrati in vigore poco dopo le 12 locali (le 6 in Italia) nel mezzo dell'inasprimento della guerra commerciale bilaterale. Pur senza mostrare intenzione di fare marcia, Pechino non ha corretto al rialzo le sue aliquote in modo speculare alle mosse del presidente Usa Donald Trump che mercoledì, congelando le tariffe reciproche per 90 giorni su decine di Paesi, ha invece mantenuto la pressione sul Dragone con i dazi mantenuti in piedi e portati all'ultimo istante dal 104% al 125%.

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