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Cina in deflazione, prezzi consumo -0,1% ad aprile

I prezzi al consumo sono scesi in Cina ad aprile per il terzo mese consecutivo, secondo le statistiche ufficiali pubblicate oggi, mentre Pechino cerca di rilanciare l’economia colpita dalla stagnazione dei consumi. L’indice dei prezzi al consumo, una misura chiave dell’inflazione, è sceso dello 0,1% su base annua ad aprile, secondo i dati dell’Ufficio nazionale di statistica (NBS). L’indice era già sceso a febbraio e marzo. Gli economisti intervistati da Bloomberg avevano previsto questa misura. A marzo l’indice era sceso allo stesso ritmo.

Negli ultimi anni, la seconda economia mondiale ha dovuto affrontare pressioni deflazionistiche, a causa della crisi del settore immobiliare e dell’elevata disoccupazione giovanile. La situazione è stata ulteriormente aggravata dalla battaglia commerciale con gli Stati Uniti di Donald Trump, che minaccia le esportazioni del Paese.

Oggi si terrà in Svizzera un incontro cruciale tra Cina e Stati Uniti nel tentativo di allentare le tensioni. I dazi statunitensi colpiscono le merci cinesi nella misura del 145%. Lo statistico della BNS Dong Lijuan ha affermato che «fattori internazionali» stanno avendo «un certo impatto al ribasso sui prezzi in alcuni settori».

L’Ufficio nazionale di statistica ha inoltre annunciato che l’indice dei prezzi alla produzione è sceso del 2,7% su base annua ad aprile, con un’accelerazione rispetto al calo del 2,5% registrato a marzo. Questo indice misura il costo dei beni che escono dalle fabbriche e fornisce un’indicazione sullo stato di salute dell’economia. Il calo del mese scorso è stato in linea con le aspettative. Prezzi alla produzione in rosso, come osservato negli ultimi mesi, sono sinonimo di riduzione dei margini per le aziende.

Le esportazioni cinesi sono aumentate dell’8,1% ad aprile, un dato quattro volte superiore alle previsioni, che gli esperti spiegano con lo spostamento dei flussi commerciali verso il Sud-Est asiatico per compensare l’impatto dei dazi statunitensi. Le esportazioni verso gli Stati Uniti sono diminuite del 17,6% ad aprile rispetto a marzo, mentre quelle verso Thailandia, Indonesia e Vietnam sono aumentate di oltre il 10%. Questa settimana le autorità cinesi hanno annunciato la riduzione del tasso d’interesse di riferimento e dell’ammontare delle riserve richieste alle banche, al fine di agevolare la traduzione.

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