
In un contesto globale caratterizzato da crescenti rischi economici, climatici, sanitari e geopolitici, "la capacità di un Paese di affrontare l’incertezza diventa un fattore cruciale di forza e di competitività. La protezione assicurativa svolge un ruolo centrale in questa sfida. Un’Italia più assicurata è un’Italia che non si ferma davanti all’imprevisto. È un Paese in cui le imprese possono continuare a produrre anche dopo una calamità, in cui le famiglie possono affrontare il futuro con serenità, in cui lo Stato non è da solo nel far fronte ai costi delle emergenze. L’assicurazione protegge ma, allo stesso tempo, libera energie. Perché dove c’è protezione, si rafforza la fiducia. E dove c’è la fiducia, si investe, si innova, si cresce. In un’Italia che guarda avanti, l’assicurazione non è un costo, è un’opportunità e un investimento. Perché solo un’Italia più protetta sarà davvero un’Italia più forte. E più competitiva".
Il comparto assicurativo italiano si è riunito ieri a Roma, all'auditorium Parco della Musica, nell'ambito dell'assemblea annuale di Ania, l'Associazione nazionale tra le imprese assicuratrici: a delinearne l'articolato quadro è stata la relazione del presidente Giovanni Liverani, che in apertura ha dato lettura del messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in cui si sottolinea la "funzione sociale" dell'attività assicurativa, la quale contribuisce alla coesione sociale ripartendo gli oneri di eventi anomali e facendo sì che "l'emergere di un clima di rischio non rallenti lo spirito d'impresa e non incida sui diritti dei cittadini".
All'evento sono intervenuti i ministri dell'Economia Giancarlo Giorgetti e delle Imprese Adolfo Urso (che hanno in particolare posto l'accento sull'azione di governo volta ad introdurre l'obbligo di copertura per le imprese dalle catastrofi naturali) e il presidente dell'Istituto di vigilanza Ivass Luigi Signorini (che ha sottolineato la necessità di una costante azione informativa rispetto all'utenza, per poterne incrementare la consapevolezza). Il vicepresidente della Commissione Ue Raffaele Fitto ha inviato un videomessaggio di saluto, illustrando i provvedimenti adottati dall'organismo sovranazionale in tema di semplificazione normativa nel settore.
Tra i temi più critici emersi durante l'incontro, innanzitutto, la sottoassicurazione del patrimonio immobiliare italiano rispetto agli eventi catastrofali, ma anche le crescenti necessità di copertura nella sanità e nella previdenza integrativa, dovute all'invecchiamento demografico. Preoccupa l'aspetto delle frodi nel campo della responsabilità civile auto, mentre l'avanzamento tecnologico va governato al fine di integrare le competenze del personale e migliorare l'esperienza dell'utente, personalizzandola.
I dati: nel 2024 investimenti per 1000 miliardi
Interessanti i dati emersi dalla relazione, che delineano il valore dell'attività svolta dalle aziende assicuratrici, un valore che non ha solo natura economica, ma impatta fortemente sulla protezione delle persone e dei patrimoni, sia delle aziende che delle famiglie, e conseguentemente sulla solidità del tessuto economico-sociale italiano.
"Le imprese assicuratrici - ha spiegato il presidente Ania - sono tra i più importanti investitori istituzionali, che operano non per conto proprio ma per conto dei loro assicurati, con orizzonti temporali estesi, contribuendo in modo significativo al finanziamento dell’economia reale, al sostegno del debito pubblico e alla stabilità dei mercati finanziari. Nel 2024, gli investimenti del settore ammontavano a oltre 1.000 miliardi di euro (quasi la metà del PIL) e 245 di questi erano investiti nel debito sovrano italiano, un importo che rappresenta circa il 10% dell’intero stock di titoli di stato in circolazione".
Nel 2024 la raccolta premi complessiva ha superato i 150 miliardi di euro, in crescita di oltre il 16%. Nello stesso anno, le assicurazioni italiane hanno risarcito per incidenti, incendi o eventi avversi di varia natura 27 miliardi di euro, a cui si sommano 15 miliardi di risarcimenti per polizze Vita in caso di morte o invalidità dell’assicurato. Flussi finanziari reali di interventi per 42 miliardi a sostegno di famiglie e imprese in difficoltà.
"Alla fine del 2024 operavano in Italia 89 imprese assicuratrici soggette a vigilanza IVASS. A queste si aggiungono 92 imprese con sede in uno Stato dello Spazio Economico Europeo operanti in regime di stabilimento e circa 900 imprese in regime di libera prestazione di servizi, che possono quindi esercitare anche in Italia direttamente dal Paese d’origine. Questi numeri mettono in evidenza come il mercato italiano sia molto aperto alla concorrenza. Dal punto di vista occupazionale, il settore assicurativo impiega, considerando anche i collaboratori dell’indotto, oltre 300.000 persone".
Il gap di protezione: solo il 7% degli edifici è assicurato
Forte l'aspetto della sottoassicurazione: "I dati mostrano chiaramente come l’Italia si collochi in fondo alla classifica delle economie avanzate, con una quota di premi assicurativi danni non auto pari all’1,1% del PIL, ben al di sotto della media europea del 2,6%. In alcuni casi la sottoassicurazione raggiunge livelli abnormi, come per esempio nel caso delle catastrofi naturali, dove fino a ieri si registravano, secondo i dati più recenti, livelli di copertura di solo il 7% sia tra le imprese che tra le abitazioni. Questa persistente situazione di “sottoassicurazione” costituisce, a mio avviso, un fattore di svantaggio competitivo per l’Italia. Dobbiamo superare - aggiunge Liverani - il paradigma che rappresenta le assicurazioni come imprese ricche e profittevoli, chiamate in quanto tali dallo Stato a contribuire alla collettività soltanto mediante un carico fiscale sempre crescente e sempre più esteso. È tempo di adottare una logica in cui le assicurazioni non siano considerate una cassaforte da cui far provvista, bensì uno strumento potente, capace di risolvere problemi socio-economici endemici e onerosi nell’interesse del Paese, attraverso operazioni di partenariato pubblico-privato in cui, nel rispetto dei reciproci ruoli, si sviluppino soluzioni in sinergia e non in contrapposizione negoziale".
Quella dell'assicurazione contro le catastrofi naturali è, per Liverani "una sfida strategica per il Paese": "Nonostante circa il 94% dei comuni italiani sia a rischio frane, alluvioni o erosione costiera e il 40% degli edifici si trovi in zone sismiche medio-alte, la copertura assicurativa è ancora molto bassa: come detto solo il 7% delle abitazioni e delle imprese è protetto. L’introduzione dell’obbligo assicurativo contro le calamità naturali per le imprese con la Legge di Bilancio 2024 è stata una risposta importante e coraggiosa da parte del Governo e, in particolare, del Ministero delle Imprese e del Made in Italy e del Ministero dell’Economia e delle Finanze. L’obbligatorietà favorirà lo svilupparsi della mutualità, consentendo di mantenere i costi delle coperture a livelli molto accessibili per tutti, redistribuendo equamente il rischio e rafforzando la resilienza collettiva. La competizione di prezzo tra le compagnie farà il resto. Il messaggio è chiaro: l’assicurazione non è una tassa occulta, ma uno scudo di protezione necessario e strumentale alla sopravvivenza delle imprese!".
La sfida del welfare integrativo
Liverani ha poi evidenziato che " le assicurazioni in Italia possono svolgere un ruolo chiave nel cosiddetto welfare integrativo, in particolare in tre ambiti fondamentali: la previdenza, la sanità e la gestione della non autosufficienza", sottolineando la necessità di rivedere i meccanismi della previdenza integrativa, a oltre vent’anni dalla sua introduzione. "La previdenza integrativa - ha affermato - costituisce uno dei pilastri fondamentali del nostro sistema di welfare. In affiancamento alla previdenza pubblica obbligatoria, essa rappresenta uno strumento essenziale per garantire livelli di reddito adeguati nella fase della vecchiaia, in un contesto demografico ed economico profondamente cambiato: l’invecchiamento della popolazione, la frammentazione delle carriere lavorative, l’instabilità del mercato del lavoro e le mutate caratteristiche strutturali delle famiglie italiane rendono sempre più urgente una risposta previdenziale di tipo complementare".
RC Auto: nel 2024 risarciti due milioni di sinistri
Sul fronte sempre nevralgico della RC Auto, il presidente Ania ha evidenziato come si sia ridotto il divario con altri paesi, mentre nello scorso anno le compagnie hanno risarcito 2 milioni di sinistri per un importo di 10 miliardi di indennizzi. Ribadita la necessità di rafforzare gli strumenti di contrasto delle frodi assicurative: "L’effetto negativo di queste sul premio r.c. auto, che secondo alcune stime, è circa doppio in Italia rispetto ai principali Paesi UE, è un tema a elevato impatto sociale: in ultima istanza, il costo delle frodi ricade sugli assicurati".
Promuovere la cultura della prevenzione
Fondamentale l'aspetto della promozione della cultura della prevenzione, attraverso iniziative di educazione finanziaria e assicurativa nelle diverse fasce sociali: "Particolarmente rilevante è l’attività svolta dalla Fondazione ANIA nel campo della sicurezza stradale, della tutela della salute e della promozione di corretti stili di vita, nonché della protezione contro i grandi rischi. Su questi temi è in corso la definizione di alcuni protocolli di intesa con il Ministero della Salute e il Ministero della Protezione Civile e le Politiche del Mare: grazie alla sensibilità dei Ministri Schillaci e Musumeci, per la disponibilità a diffondere il tema della prevenzione e dell’assunzione, da parte dei cittadini, di un ruolo non soltanto di beneficiari ma di “produttori attivi di sicurezza”". E un altro importante protocollo è stato siglato proprio ieri con il Ministero dell'Istruzione.
"Ancora oggi - ha chiarito Liverani - l’assicurazione è spesso percepita come una componente vaga e indistinta del sistema finanziario in senso lato, con il risultato di una persistente carenza di conoscenza delle sue specificità e delle sue potenzialità. E questa scarsa consapevolezza rappresenta uno dei principali freni allo sviluppo dello strumento assicurativo. Occorre quindi un’azione articolata su vari orizzonti temporali e su più livelli: educazione nelle scuole e nelle università per avvicinare i giovani a un tema percepito come tecnico e a volte anche poco glamour, parlando il loro linguaggio e suscitando il loro interesse; campagne di sensibilizzazione rivolte agli adulti per illustrare concretamente i vantaggi delle coperture assicurative; semplificazione, trasparenza e accessibilità dell’offerta. Desidero rivolgere un sentito ringraziamento al Ministro Giuseppe Valditara, con il quale ho avuto l’opportunità di confrontarmi su questo tema e di apprezzare la sua sensibilità. Una sensibilità concreta che si è tradotta nell’inserimento di iniziative specifiche nei programmi ministeriali. In questo contesto, abbiamo firmato un importante protocollo di intesa con il Ministero dell’Istruzione e del Merito proprio per promuovere e diffondere la cultura assicurativa nelle scuole superiori di primo e di secondo grado. Importante è anche la comunicazione: una comunicazione su tutti i canali disponibili per divulgare e spiegare in modo semplice cos’è e come funziona l’assicurazione".
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