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Confcommercio, "I consumi sono ancora deboli, c'è rischio di una desertificazione commerciale"

I dati diffusi dall’Istat sul commercio al dettaglio a maggio segnalano che «i consumi sono ancora deboli» e che a fronte delle difficoltà per le imprese operanti su piccole superfici c'è un rischio di aumento di desertificazione commerciale.

Lo afferma l’Ufficio studi di Confcommercio in una nota. «Il dato odierno - sottolinea l’associazione - non modifica, nella sostanza, una situazione che sul versante dei consumi rimane stagnante con i movimenti, al rialzo o al ribasso, degli ultimi mesi guidati essenzialmente dal comparto alimentare: così l'Ufficio Studi Confcommercio sui dati Istat di oggi sulle vendite al dettaglio di maggio. «In questo contesto - prosegue la nota - si confermano andamenti articolati delle singole merceologie e dei diversi format distributivi. Per i settori come l’abbigliamento, le calzature ed i mobili, da tempo in difficoltà, la tendenza rimane negativa e le speranze di un recupero continuano ad essere affidate alla stagione dei saldi. Trasversalmente, preoccupazioni simili valgono per le imprese di prossimità: senza una robusta ripresa della spesa delle famiglie si acuisce il rischio di desertificazione commerciale nelle città italiane.

«La novità degli ultimi mesi - conclude l’Ufficio Studi - è rappresentata dalle difficoltà del commercio elettronico che in questa prima parte del 2025 appare in ridimensionamento. Resta il fatto che nell’ultimo decennio, a fronte di vendite stazionarie o quasi in termini reali, il commercio online ha triplicato i propri volumi di vendita».

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