A giugno il debito pubblico ha inanellato un nuovo primato: 2.386,2 miliardi, livello mai toccato che ha superato di slancio il record di aprile (2.373,3 mld). In questo campo procediamo a velocità supersoniche, dunque è verosimile che a settembre si riesca a far di meglio! “Quota 100” ha gettato le basi per disarticolare il già precario sistema previdenziale.
La flat tax ha agevolato molti artigiani e liberi professionisti, categorie che pagano al Fisco meno del dovuto, godendo dei servizi finanziati dai lavoratori dipendenti, eterni tartassati. Il reddito di cittadinanza ha implementato il lavoro sommerso. L’economia attraversa, dopo anni di crescita stentata (0,2% negli ultimi 2 decenni), una stagnazione. Le infrastrutture sono inadeguate e i nuovi progetti non decollano. La scuola è in crisi d’identità, tra plessi che cadono a pezzi e filosofia del “tutti promossi”.
E i nuovi ministri del governo giallorosso, i successori dei mitici inconcludenti gialloverdi cosa fanno? Non c’è che dire, stanno lavorando giorno e notte per trovare soluzioni all’altezza dei problemi. Il più impegnato appare il ministro dell’Istruzione e della Ricerca, il pentastellato Fioramonti. Quanto a dedizione e fantasia, ricorda il buon Toninelli, inventore della Tav a senso unico: cantieri operativi in Francia e chiusi in Italia. Ecco cosa ha escogitato Fioramonti. La scuola è in crisi e i professori vanno pagati di più, sono necessarie nuove risorse finanziarie? Nessun problema, una tassa di 1 euro sui voli nazionali e di 1,5 su quelli internazionali. Ma non basta, perché in Italia le tasse sono come le ciliegie, una tira l’altra. Ed ecco spuntare il balzello sulle merendine e le bibite gassate. E le uova no?
A questo punto qualche proposta la facciamo anche noi. Si potrebbero tassare a chilometro (grazie agli smartphone) gli italiani che amano camminare a piedi, del resto gli automobilisti pagano il bollo. Se non bastasse, perché non imporre un sovrapprezzo di 1,5 euro sui “biglietti” che i migranti pagano agli scafisti per sbarcare a Lampedusa? E si può ancora allargare, signor ministro, il campo dei paradossi: pensi, ad esempio, a un “contributo” da far versare alle aziende editoriali – di 1,3/1,5 euro – per ogni copia rubata e veicolata impunemente dalla rete, il tutto per... finanziare la lotta alla pirateria digitale e l’insegnamento, fin dalle scuole dell’infanzia, che le opere dell’ingegno hanno un valore che va riconosciuto.
La politica sembra aver riscoperto Marcuse, l’immaginazione al potere. Peccato che l’Italia stia colando a picco.
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