Domenica 22 Dicembre 2024

Con la “Gazzetta del Sud”: l’Italia che sa vincere ha dato l’esempio in un 2021 sofferto

Oggi in edicola con Gazzetta del Sud, lo speciale di 24 pagine sul 2021 Chi l’avrebbe mai detto. L’Italia cenerentola, l’Italia col fiato corto, l’Italia che non ce la fa, presa tra i suoi vizi antichi e le sue moderne inadeguatezze. E invece. Dev’essere davvero una cosa nel Dna: mettili alla prova più estrema, gli italiani, e ti sorprenderanno. Non ha fatto eccezione questo eccezionale 2021. Secondo anno di pandemia, naturalmente portatore di macerie, caos, frustrazione, sconfitta. E invece. Eccola, l’Italia che si fa un mantello da supereroe col tricolore, dopo aver frantumato record, zittito avversari blasonati, ammaliato tutto il mondo con la perfezione dei suoi gesti atletici, con la potenza del suo rock, con la forza pura dei suoi atleti, dei suoi artisti, dei suoi portatori di bellezza. Dei suoi scienziati – come il Nobel per la Fisica Giorgio Parisi – nell’anno in cui la scienza ci salva eppure è sotto attacco. L’Italia che si prende l’Europa e si prende Tokyo, l’Italia che vince – semplicemente – tutto quello che c’è da vincere. Mentre solo un anno fa cantava malinconica dai balconi, guardava triste i suoi stadi vuoti, i suoi palcoscenici muti. Una nuova leadership, un governo “di unità nazionale”, la stessa che si sperimenta per mesi e mesi negli hub vaccinali: milioni di persone in fila a dare il proprio contributo, a credere nella collettività. Chi l’avrebbe mai detto, nel Paese dell’individualismo, dei furbetti, dell’etica un tanto al chilo. E invece. L’Italia che s’affida a due dei suoi uomini migliori: il presidente Sergio Mattarella (che orgoglio, che sia pure uomo del Sud), il premier Mario Draghi. E, addirittura, l’Italia dell’ultimo banco fa scuola, apre scenari, inventa soluzioni che poi, uno alla volta, adotteranno tutti gli altri. E non è questione di greenpass o di questo o quel provvedimento, come nello sport non è solo un’azione o solo un atleta: è una visione, una forza corale, un’etica condivisa. Comunque vada, ce lo ricorderemo, questo 2021.

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