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Le parole choc del medico della Danimarca: Eriksen era praticamente morto

«Christian se n'era andato, praticamente era morto... Era in arresto cardiaco. Non so come abbiamo fatto a rimetterlo al mondo, è successo tutto in maniera così veloce. Io non sono un cardiologo, non posso scendere nei dettagli, per quello ci sono gli specialisti, esperti della materia». Lo ha detto Morten Boesen, responsabile medico della Danimarca, durante la conferenza stampa organizzata dalla Federazione all’indomani dell’arresto cardiaco in campo Eriksen. I primi esami a cui è stato sottoposto il giocatore danese colpito da malore durante la partita di Euro 2020 tra la sua Nazionale e la Finlandia, «hanno dato esiti positivi». Lo ha sottolineato Boesen aggiungendo che il giocatore dell’Inter resterà in ospedale perché «non c'è ancora nessuna spiegazione» per quello che è successo. Il centrocampista è crollato improvvisamente al 43esimo minuto della partita nei pressi della linea laterale dello stadio di Copenaghen che ospita alcune partite dell’Europeo. Eriksen è rimasto sul terreno di gioco per circa 15 minuti durante i quali è stato applicato un massaggio cardiaco e diversi tentativi di rianimazione. Poi è stato portato fuori dal campo, sveglio e cosciente, e quindi in ospedale. «Non abbiamo ancora una spiegazione sul perché è accaduto tutto questo a Eriksen, in questo momento non so rispondere» ha evidenziato Morten Boesen. "Posso dire che ci sono stati quattro psicologi nell’hotel con la squadra per tutta la notte. Abbiamo fatto dei gruppi di aiuto, tutti hanno potuto esprimere i propri sentimenti. Questa mattina questi professionisti sono tornati in albergo, i giocatori hanno potuto beneficiare di un aiuto medico: apprezziamo molto l’aiuto arrivato da fuori».

I comenti dei colleghi

«Siamo di fronte a un evento drammatico, purtroppo in Italia ci siamo un po' abituati, dico purtroppo dal momento che è già capitato con Morosini. Oggi se ne può parlare con il sorriso, perché il ragazzo si è ripreso e a lui va l’augurio per una ripresa immediata. L’assistenza immediata è fondamentale, la cosa fondamentale è rendersi conto subito della gravità della situazione». Così il professor Enrico Castellacci, medico della Nazionale azzurra campione del mondo a Berlino nel 2006 e oggi presidente Libera Associazione Medici Italiani Calcio. «E' stato davvero bravo il capitano che immediatamente si è reso conto della gravità della situazione - aggiunge Castellacci - perché la prima cosa da fare è rendersi conto della gravità della situazione. Addirittura ho letto che ha liberato le vie aree dalla lingua e quindi ha già fatto un primo passo di tipo medico. Poi sono stati stati determinanti i soccorsi immediati».

«Non conosco i dettagli e sulla vicenda in particolare non posso esprimermi, ma se Christian Eriksen è ancora in vita lo dobbiamo alla tempestività dell’intervento dei medici e all’organizzazione messa in atto dalla Uefa su come agire in questi momenti così drammatici». Questo il commentato del responsabile dell’Area Medica del Club Italia, Andrea Ferretti, durante un incontro a Coverciano. Ferretti si è poi concentrato sullo stato di salute di uno dei giocatori fermi ai box degli azzurri: «Il programma di recupero di Verratti sta andando avanti secondo quanto stabilito. Se sarà della partita contro la Svizzera? Mancano ancora tre giorni e c'è ancora il cosiddetto 'ultimo migliò da fare, quello più impegnativo». L’Italia, dopo la vittoria con la Turchia all’esordio, affronterà gli elvetici mercoledì sera alle 21 allo stadio Olimpico di Roma.

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