L’educazione assicurativa è un capitolo fondamentale dell’educazione finanziaria. Non solo. La formazione universitaria in questo orizzonte offre sempre più solidi sbocchi professionali, in un mondo che si è scoperto sempre più fragile e bisognoso di gestire vecchi e nuovi rischi: rischio sanitario, rischio energetico, rischio economico e occupazionale, rischio idrogeologico, fino ai nuovi rischi connessi alla tecnologia, e alla fragile complessità della vita sempre più gestita tra app e pin code.
Una crescita educativa sul fronte economico e finanziario non può prescindere da un incremento delle conoscenze sul fronte assicurativo. C’è un problema culturale che si incrocia direttamente con quello dei comportamenti quotidiani.
“L’Italia è un Paese notoriamente sottoassicurato – ricorda Maria Bianca Farina, presidente di Ania – ma proprio per colmare il “protection gap” è indispensabile cercare di ridurre l’altro non meno importante divario, ovvero l’“education gap”».
Il prossimo mese di marzo avrà quindi inizio la terza edizione del Master in Gestione assicurativa promosso dall’Università Cattolica del Sacro Cuore e da Ania, l’Associazione delle imprese assicuratrici. L’obiettivo del Master è quello di trasferire conoscenze e competenze atte a formare il futuro management dell’insurance, orientando professioniste e professionisti del settore a cogliere le sfide di innovazione, sostenibilità e internazionalizzazione.
Le Imprese di assicurazione sono tradizionalmente impegnate nella costruzione di una rete di protezione sociale rivolta verso l’individuo, la collettività, le famiglie, il mondo della produzione, lo Stato e i mercati. Pertanto, l’industria assicurativa è naturalmente attenta a cogliere molteplici opportunità di sviluppo facendo leva sull’innovazione, sia rinnovando la propria strategia e i propri modelli di business e di servizio, sia investendo nell’acquisizione di nuove competenze professionali e tecnologiche. Il Master in Gestione assicurativa, innovazione, sostenibilità e scenari internazionali si propone di costruire nuove figure professionali che coniughino skills tecniche e competenze digitali, capaci di operare in contesti internazionali e attente ai temi della sostenibilità (di business, sociale, tecnologica, ambientale, etc).
La nuova “normalità”, che si va delineando per i prossimi anni, porterà con sé un susseguirsi di mutamenti culturali, sociali ed economici intrecciati gli uni con gli altri. Una delle risorse che saranno necessarie per governare queste trasformazioni è sicuramente la cultura finanziaria e assicurativa. Dovremo saper programmare le spese e i risparmi lungo tutto l’arco del nostro ciclo di vita. «Dovremo saper comparare le diverse opportunità di investimento. Dovremo saper individuare gli strumenti migliori per rispondere ai nostri bisogni di protezione» continua Farina.
In questo contesto, la polizza assicurativa è il principale strumento di protezione contro il rischio: permette di premunirsi contro le conseguenze dannose di un evento, con un costo enormemente inferiore rispetto a quello che si sarebbe dovuto sostenere qualora il rischio fosse affrontato e sostenuto singolarmente. L’intervento pubblico si finanzia attraverso la fiscalità generale ed è con queste risorse che si finanziano i servizi. Però le risorse non sono infinite, la pressione fiscale è alta, la necessità di servizi è sempre più importante. Quindi associare risorse pubbliche e private significa moltiplicarle.
L'impegno alla sensibilizzazione attraverso le Fondazioni
L’Ocse da anni colloca l’Italia in fondo alla classifica dei Paesi con una adeguata “Financial Literacy” degli adulti, così come in Italia si ottengono i peggiori risultati quando si misura l’alfabetizzazione finanziaria dei giovani di 15 anni.
Ania da tempo si è attivata per conseguire risultati concreti in questo campo, coinvolgendo non solo le imprese, ma il più ampio numero di soggetti sociali interessati. È per tale ragione che le attività in tema di informazione e di divulgazione sono state sviluppate, a partire dal 2008, in collaborazione organica con i principali stakeholder sociali del settore assicurativo – le associazioni dei consumatori – attraverso la Fondazione “Forum ANIA-Consumatori”. Questa ha tra i compiti statutari proprio quello di accrescere la cultura finanziaria e assicurativa dei cittadini, favorendo la comprensione di nozioni relative al rischio, alla sua mitigazione, al suo trasferimento, come pure le opportunità offerte dagli strumenti assicurativi.
Un’attività che si aggiunge a quella della Fondazione ANIA. La onlus del settore assicurativo, costituita nel 2004 dalle Compagnie con l’obiettivo di ridurre il numero e la gravità degli incidenti stradali in Italia, ha ampliato la sua mission nel 2017, avviando progetti per diffondere una nuova cultura assicurativa e promuovere i valori della prevenzione e protezione di cittadini ed imprese.
Educazione assicurativa tra vecchi e nuovi rischi
L’urgenza di una nuova fase di educazione assicurativa e finanziaria viene dalle sollecitazioni del tempo presente. In questi ultimi anni ci siamo tutti scoperti più vulnerabili: il Covid sul fronte della salute, la crisi economica e la crisi occupazionale, l’instabilità drammatica degli equilibri geopolitici con la guerra in Ucraina, la necessità di una transizione ecologia ed energetica che cambierà molte delle nostre abitudini di vita.
Su questi “nuovi” motivi di rischio si aggiungono quelli “vecchi”, sempre trascurati: dalla fragilità idrogeologica del Paese alla carenza di protezione assicurativa delle nostre famiglie e delle nostre case, fino alla trascurata evoluzione demografica che rende necessario un nuovo sistema di protezione sociale.
«Di fronte a uno scenario in così rapida evoluzione – sostiene la presidente di Ania, Maria Bianca Farina - quello che serve è una capacità diffusa di gestire i rischi. Circa 20 anni fa, Robert Shiller, poi premio Nobel per l’economia, parlò di “risk management for the masses”, ossia una gestione efficiente dei rischi non più confinata nel mondo degli specialisti, ma diffusa tra la popolazione per fronteggiare con successo le sfide del futuro».
Nell’età della vita in cui acquisiamo le competenze che ci accompagneranno da adulti, è importante essere consapevoli delle incertezze e delle vulnerabilità della vita di tutti i giorni, e iniziare a conoscere gli strumenti per affrontarle e gestirle, per meglio costruire e proteggere il nostro futuro.
In questo contesto si sviluppa il progetto del Master in Gestione assicurativa di Ania e Università Cattolica (iscrizioni fino al 7 marzo). In collaborazione con il Cetif – il Centro di Ricerca della Cattolica – il Master si rivolge a laureati e laureandi (specialistica, magistrale, vecchio ordinamento) principalmente delle Facoltà di Economia e Scienze bancarie, finanziarie e assicurative, Scienze linguistiche e letterature straniere, Informatica, Scienze statistiche e attuariali, Matematica, Ingegneria, Giurisprudenza, Scienze politiche e sociali, Psicologia, nonché laureati provenienti da altre Facoltà o con titoli esteri equivalenti. Il Master si rivolge altresì a giovani professionisti che desiderino rafforzare le proprie competenze nel settore assicurativo.
Per info www.ania.it.
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