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Primo budget Ue post Brexit, tagli a agricoltura e coesione

BRUXELLES - Tagli alle 'vecchie' priorità come politica agricola e di coesione, e aumenti di poste per quelle nuove come immigrazione, difesa, innovazione, digitale ed Erasmus: sono queste, a quanto si apprende, le novità del primo bilancio pluriennale della Ue post Brexit, che partirà dal 2021 e che la Commissione europea presenterà domani. Bruxelles immaginerà diversi scenari, più conservativi e più innovativi, chiedendo agli Stati membri di aumentare il loro contributo che attualmente è l'1% del proprio bilancio.

 

Negli scenari - dove le cifre saranno in discussione sino all'ultimo al Collegio dei commissari - la politica agricola subirebbe un taglio del 10% oppure uno del 30%. Tagli anche al fondo di coesione (70 miliardi destinati ai 15 Paesi meno sviluppati), togliendo finanziamenti a regioni già sviluppate o quelle in transizione. Gli aumenti delle poste sono invece tutti sulle nuove priorità. A cominciare dalla sicurezza, che comprende anche l'immigrazione: Bruxelles descrive un'opzione 'status quo' che mantiene gli 8 miliardi su 7 anni, oppure un aumento a 20-25 miliardi, ampliando Frontex fino a 3000 dipendenti, oppure una versione 'plus' che porta il contributo a 150 miliardi, per dare vita a un sistema di controllo delle frontiere tipo Usa e Canada.

 

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