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Italia punta piedi in Ue sulle garanzie per i fondi su Libia

BRUXELLES - Con una riserva, l'Italia apre un nuovo fronte in Europa, e chiede alla Commissione Ue garanzie affinché vi siano risorse sufficienti per il Fondo per l'Africa, il recipiente finanziario usato per i progetti con la Libia, per la gestione dei flussi migratori nel Mediterraneo centrale. Dal fondo mancano 1,2 miliardi, tra bilancio Ue e contributi dei Paesi. Si apprende da fonti a Bruxelles.

 

A mettere in allerta l'Italia, che ha posto la sua riserva, è l'intenzione di Bruxelles di cambiare la formula per finanziare la seconda tranche da tre miliardi di un altro recipiente, quello per i profughi in Turchia. Secondo gli accordi dei leader Ue, la seconda tranche da tre miliardi da liquidare ad Ankara deve essere erogata entro fine 2018. La maggioranze dei Paesi spinge affinché la ripartizione sia per due terzi dal bilancio Ue e un terzo dai contributi nazionali. L'Italia ha posto una riserva perché attende conferma che ci siano garanzie sufficienti da destinare al fondo per l'Africa.

 

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