Un’alluvione di quelle che capitano una volta ogni mille anni: così il ministro dei trasporti del North Carolina Jim Trogdon ha dipinto le conseguenze che subiranno alcune zone dello stato dopo che Florence ha toccato terra venerdì mattina vicino a Wrightsville Beach, mietendo anche le prime cinque vittime, tra cui una madre e il figlioletto uccisi da un albero caduto sulla loro casa.
Prima dell’impatto, l’uragano è stato ulteriormente declassato a categoria 1 (su 5) per la riduzione dei venti a 150 km orari. Ma continua a conservare tutto il suo potenziale distruttivo, per l’innalzamento del livello del mare sino a 4 metri e per le piogge prolungate con il livello dell’acqua che in alcune zone ha raggiunto un metro di altezza. Ryan Maue, un meteorologo della società Weathermodels.com, ha calcolato che cadranno 68 mila miliardi di litri d’acqua in sette giorni in Nord e Sud Carolina, Virginia, Georgia, Tennessee, Kentucky e Maryland.
Una quantità d’acqua pari a quella della intera Chesapeake Bay, anche se inferiore ai 90 mila miliardi di litri fatti registrare lo scorso anno in Texas e Louisiana dall’uragano Harvey.
Nel frattempo, a distanza di migliaia di chilometri, il potente tifone Mangkhut ha colpito le Filippine con raffiche di vento fino a 250 km orari e sabato con il suo diametro di 900 km potrebbe abbattersi su un’area dove vivono oltre 5 milioni di persone.
Donald Trump ha seguito dalla Casa Bianca l’evoluzione dell’uragano, ma poi è stato travolto dal ciclone del Russiagate e il suo Twitter è diventato silenzioso. All’inizio o a metà della prossima settimana, comunque, visiterà le aree colpite. Florence ha già costretto all’evacuazione quasi 2 milioni di abitanti, mentre circa 450 mila case sono rimaste senza elettricità: un problema destinato ad estendersi e a durare, forse per settimane.
Oltre 2100 voli sono già stati cancellati e il loro numero potrebbe aumentare, anche se siamo lontano dal primato degli 11 mila voli di Harvey.
Nel frattempo sono già scattate le prime operazioni di soccorso, con oltre 60 persone tratte in salvo da un motel a Wilmington e 200 a New Bern, dove altre 150 attendono soccorsi dopo una inondazione di tre metri. L’uragano, secondo la protezione civile (Fema), resterà una «minaccia importante» per 24-36 ore. Il centro nazionale per la previsione degli uragani (Nhc) prevede che Florence dovrebbe indebolirsi significativamente nel weekend e all’inizio della prossima settimana - in serata è già stato declassato a tempesta tropicale - mentre «avanza lentamente» verso l’entroterra.
Ma è proprio il rallentamento della sua corsa, che procede ora a 5 chilometri orari, a far temere un diluvio universale perché le piogge torrenziali cadranno per molte ore nelle stesse regioni. «E' un mostro non invitato che non vuole andarsene», ha detto il governatore della North Carolina, Roy Cooper, ammonendo che «intere comunità potrebbero essere spazzate via».
I danni sono ancora tutti da quantificare ma c'è già chi parla di 50-60 miliardi di dollari. Intanto si riapre il dibattito sulle conseguenze dei cambiamenti climatici: secondo uno studio della Stony Brook University americana e del Lawrence Berkeley National Laboratory, Florence avrebbe la metà della pioggia se non ci fosse l’aumento delle temperature, che ha messo il 'turbò a questo ed altri eventi catastrofici.
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