Sabato 21 Dicembre 2024

Minacce di morte, avvocato Asia Bibi fugge dal Pakistan

Pakistan protesta Asia Bibi

Aveva detto di avere paura, per Asia Bibi, per la sua famiglia e per sé. Ma solo lui è riuscito a fuggire. Saif ul-Malook, avvocato della donna cattolica accusata di blasfemia, condannata a morte nel 2010 e assolta tre giorni fa, ha dovuto lasciare il Pakistan in tutta fretta dopo che le minacce di morte da parte dei gruppi radicali islamici sono diventate un pericolo più che concreto. E ora, il caso di Asia rischia di riaprirsi. Dopo che il mondo aveva esultato per la sua salvezza e per il coraggio dimostrato dai giudici, a festeggiare sono gli estremisti di Tehreek-e-Labbaik Pakistan (Tlp), il partito musulmano sunnita che è riuscito a bloccare per tre giorni l’intero Paese portando in piazza decine di migliaia di persone che chiedevano l'impiccagione della donna. E che hanno costretto il governo del premier Imran Khan a un accordo: il ministro degli Affari Religiosi, Noorul haq Qadri, ha annunciato che Asia non potrà lasciare il Paese fino a quando la Corte Suprema non riesaminerà il suo verdetto di assoluzione. Il ricorso, previsto dalla legge pachistana, è già stato presentato. "Nelle attuali condizioni, non è possibile per me vivere in Pakistan", ha detto il 62enne avvocato prima di imbarcarsi alla volta dell’Europa. Ma "voglio rimanere vivo perché devo ancora portare avanti la battaglia legale per Asia Bibi", ha aggiunto, secondo quanto riportato dal giornale pachistano Dawn. Niente bagaglio, pochissimi effetti personali in un sacchetto di plastica a testimonianza di una vera e propria fuga, Saif ul-Malook, è arrivato a Istanbul e poi, con un aereo della Turkish Airlines è sbarcato a Roma, a Fiumicino, intorno alle 13.30. Poche ore di sosta, protetto e assistito dalla polizia di frontiera, e poi un nuovo volo alla volta di Amsterdam dove interverrà a una conferenza sulla vicenda di Asia, organizzata da una Ong. Mistero sulla destinazione finale, forse Londra o Parigi. E sul futuro di Asia le nubi si addensano fitte anche se il ministro dell’Informazione Fawad Chaudhry ha assicurato che il governo "!prenderà tutte le misure necessarie" per la sua sicurezza, respingendo le accuse di una capitolazione del governo di fronte agli estremisti islamici. "Penoso", è la definizione che Malook ha dato dell’accordo che, tra l’altro, prevede il rilascio di tutti i manifestanti arrestati nel corso dei moti di piazza seguiti all’assoluzione di Asia e l’inizio delle procedure legali per inserirla nella lista di coloro che non possono lasciare il Paese. La libertà che sembrava dietro l'angolo è sfumata, come la linea dura 'promessa' agli estremisti islamici dal premier Khan: "Non sfidate lo Stato", aveva detto il giorno dell’assoluzione, prima di ripensarci e cedere su tutti i fronti.

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