È scattato alla mezzanotte americana (le 6 del mattino in Italia) il nuovo round di sanzioni statunitensi contro l’Iran imposto dal presidente americano Donald Trump dopo l’uscita di Washington dall’accordo sul nucleare e alla vigilia delle elezioni di midterm. Oggi è atteso l’elenco degli otto Paesi che, per un massimo di sei mesi, potranno continuare a importare petrolio dall’Iran senza incorrere a loro volta nelle sanzioni Usa. Il segretario di Stato Mike Pompeo, in un’intervista a 'Fox News Sunday' ha spiegato che l’esenzione durerà sei mesi e non oltre, ma senza rivelare quali siano i Paesi che ne potranno beneficiare "La guerra economica lanciata dagli Stati Uniti contro l’Iran risulterà in una perdita per loro nel prossimo futuro", ha detto il presidente iraniano Hassan Rohani. "L’Iran può vendere e venderà il suo petrolio nonostante il tentativo degli Usa di ridurne l'esportazione a zero", ha aggiunto il leader iraniano. Dure le reazioni internazionli. Mosca ad esempio giudica negativamente la nuova ondata di sanzioni contro l’Iran e le considera una forma d’intimidazione e ricatto economico. Lo ha detto il rappresentante permanente della Russia presso l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) e altre organizzazioni internazionali a Vienna, Mikhail Ulyanov. "Il nostro atteggiamento nei confronti della nuova ondata di sanzioni anti-iraniane degli Stati Uniti è chiaramente negativo", ha detto a Interfax "Il problema principale è che, usando i metodi del ricatto economico, delle minacce e delle intimidazioni, Washington cerca di far sì che altre nazioni, che comprendono l’importanza fondamentale dell’accordo nucleare iraniano ma per qualche ragione non possano resistere alle pressioni americane, perseguano una politica simile", ha detto Ulyanov. Intanto le forze aeree dell’esercito iraniano e della Guardia rivoluzionaria hanno organizzato una maxi esercitazione militare congiunta di due giorni in una vasta area, di 500 mila chilometri quadrati, nel Paese.