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La California in fiamme, evacuata Malibù: cinque morti

La California brucia ancora, da Nord a Sud. E le fiamme si sviluppano ad una velocità impressionante, alimentate da forti venti e divorando terreni grandi com un campo di calcio al secondo, raccontano testimoni e soccorritori.

Oltre 150 mila le persone evacuate in fretta e furia, e si contano i morti. Almeno cinque persone hanno perso
la vita intrappolate nelle loro auto ma le autorità temono il peggio e parlano di un tragico bilancio che potrebbe aumentare. Ad essere assediata dal fuoco è in particolare la rinomata località di Malibù che si affaccia a sud sull'Oceano Pacifico e dove si trovano le ville di tantissimi vip. Evacuato anche il vicino campus universitario di Pepperdine.

Mentre in allerta ci sono anche alcune zone a nord di Los Angeles. Ma la situazione più grave si è finora registrata nella cittadina di Paradise, a nord di Sacramento, 27 mila abitanti, andata interamente distrutta. Una spettrale cappa di fumo incombe anche sulla baia di San Francisco, rendendo in alcune zone l’aria irrespirabile per la caduta delle ceneri. In tutto sono tre i fronti che avanzano inesorabili, con centinaia di vigili del fuoco e di uomini della protezione civile che tentano disperatamente di bloccare la furia delle fiamme, favorita anche da una vegetazione resa più secca dell’ordinario a causa della siccità.

I danni causati dagli incendi sono già enormi, ammontano a decine di migliaia di dollari, e si vanno a sommare a quelli provocati dai numerosi roghi degli ultimi mesi che hanno messo in ginocchio buona parte dell’economia della California, compresa la Napa Valley famosa per i suoi vigneti e le sue cantine vinicole.

Migliaia tra abitazioni e strutture aziendali sono andate distrutte, e il fuoco rischia di cancellare interi paradisi
naturalistici. Le scene sulle tv locali mostrano la gente in fuga e in preda al panico, anche se molte persone, circondate dal fuoco, non sanno dove andare, tra palme che bruciano e auto andate in cenere. In molte aree i soccorsi non sono ancora arrivati per la difficoltà di raggiungerle, e i residenti abbandonano spontaneamente le loro case e le loro automobili fuggendo a piedi.

Moltissime le strade bloccate, tra cui anche alcune arterie principali dello stato. Innumerevoli gli allarmi lanciati via Facebook e sugli altri social media, soprattutto da coloro che sono rimasti isolati nelle regioni più interne e chiedono aiuto.

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