Donald Trump ha firmato la stretta sul diritto di asilo per i migranti prima di partire per l'Europa, dove parteciperà, in Francia, alle celebrazioni del centenario dell’armistizio. "Gli Stati Uniti hanno bisogno di nuove leggi sulla immigrazione", ha detto il tycoon firmando il provvedimento con cui cambia le regole sulle richieste di asilo. Praticamente chi entra illegalmente non potrà richiederlo. Una mossa dettata da quella che viene definita coma una "emergenza nazionale" e con la quale il presidente americano archivia definitivamente le elezioni di metà mandato, già 'cancellate' dalla cacciata del ministro della giustizia di Jeff Sessions dal governo. E una misura di fatto ad hoc contro la carovana in arrivo al confine tra Usa e Messico. E’ proprio il ministro della giustizia pro-tempore Matthew Whitaker, al suo primo giorno di lavoro, a imprimere il marchio sulla nuova misura anti-immigrazione, che arriva a poche ore dallo schiaffo subito dal tycoon sui Dreamers. La Corte d’appello del Nono Circuito ha infatti dato ragione a questi ultimi: l’amministrazione non può cancellare il Deferred Action for Childhood Arrivals (il provvedimento conosciuto come Daca) approvato da Barack Obama che tutela i giovani nati negli Usa da genitori immigrati illegali. Farlo - spiegano i giudici - è probabilmente illegale. Ma Trump tira dritto con la sua linea dura. In sfida alla legge federale e alle convenzioni internazionali, la sua amministrazione vieta a chi entra illegalmente nel paese di richiedere l’asilo. A loro, al contrario, sarà riservata una procedura di espulsione rapida. Il divieto è rivolto in particolare a chi attraversa il confine americano dal Messico ed è diretto a scoraggiare la carovana di migranti attualmente in Centro America e in movimento verso gli Stati Uniti. "Il nostro sistema di asilo è sopraffatto da troppe richieste senza merito da parte di stranieri che così mettono sotto un enorme peso le nostre risorse, impedendoci di assicurarle in modo rapido a coloro che meritano l’asilo veramente", affermano Whitaker e il segretario all’interno Kirstjen Nielsen. Secondo l’amministrazione, il sistema delle richieste di asilo è infatti abusato da coloro che cercano negli Stati Uniti opportunità economiche o il ricongiungimento familiare, e non sicurezza. Le restrizioni alle richieste di asilo non entreranno in vigore fino a quando il presidente Donald Trump non annuncerà limiti e sospensioni degli ingressi negli Stati Uniti dal Messico, annuncio che è atteso nelle prossime ore.