Lunedì 23 Dicembre 2024

Moavero dopo la conferenza a Palermo: "Non era facile riunire libici, lo abbiamo fatto"

Moavero

"La strada è lunga e il percorso complesso", il primo obiettivo era "riunire le parti libiche, non era facile, le abbiamo riunite". Lo ha detto il ministro degli esteri Enzo Moavero, intervistato al Circo Massimo all’indomani della conferenza sulla Libia di Palermo. "La presenza o l’assenza di determinate personalità non deve far pensare che questi eventi siano riusciti solo se partecipano i nomi più visibili, quasi fosse un evento mondano", ha poi detto il ministro rispondendo ad un'assenza al vertice di Palermo di alti rappresentanti degli Usa, della cancelliera Angela Merkel e del presidente francese Emmanuel Macron e su una comunità internazionale che va in ordine sparso. "Proprio per questo - ha spiegato - era importante prendere la responsabilità di organizzare una conferenza di questo genere. Le conseguenze di queste divisioni possono essere esattamente quelle del prolungarsi di un conflitto e di una situazione estremamente porosa, estremamente aperta che poi impatta direttamente sul nostro Paese in termini di sicurezza se ci fossero movimenti di carattere terroristico, di flussi migratori purtroppo verso le nostre coste, di insicurezza dal punto di vista dei traffici criminali e di stupefacenti". Il ministro ha poi parlato del caso Regeni. "Abbiamo costantemente sottolineato in tutti gli incontri in questi mesi che l’Italia non dimentica e desidera che sia fatta giustizia e sia portata luce la verità sulla fine terribile" del giovane. E anche nel bilaterale con il presidente egiziano Al Sisi, "abbiamo ricordato che questa per noi è una priorità". Enzo Moavero ha spiegato che la riposta è che "nei contatti in corso tra le procure si sta lavorando per fare i necessari passi avanti". L’Italia, ha assicurato, continuerà a insistere.

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