Circa 5.500 gilet gialli si sono radunati attorno agli Champs-Elysees per la terza manifestazione della protesta contro il caro carburante. Già prima delle 9 si sono registrati tafferugli con la polizia, presente massicciamente attorno alla grande avenue, devastata dalla guerriglia sabato scorso. Sono 5.000 gli agenti mobilitati nella capitale, gli Champs-Elysees sono chiusi al traffico automobilistico ma aperti ai pedoni. Per la manifestazione non è stata chiesta autorizzazione. Alle 8:45, da un gruppo di alcune centinaia di gilet gialli radunati sono partiti i primi fumogeni contro il cordone di polizia che controlla la zona. L’uomo che li ha lanciati è stato messo a terra dagli agenti e immediatamente fermato. L’episodio ha dato vita ai primi tafferugli, con gruppi di gilet gialli che sono fuggiti nella direzione opposta, verso l'Arco di Trionfo, con il volto coperto per proteggersi dai gas lacrimogeni lanciati dalla polizia. Altri manifestanti hanno preso a lanciare fumogeni verso l’Etoile la piazza che è l'ultima zona aperta alla circolazione prima del blocco sugli Champs-Elyeees. Manifestanti sono stati segnalati in diversi punti del Paese, soprattutto sulle autostrade. Come nelle altre occasioni, numerosi i blocchi a nord e a sud. Particolarmente difficile la situazione della circolazione a Tolosa. Al momento si contano 10 feriti e 107 fermati nella zona degli Champs-Elysees. La polizia continua a bloccare in modo deciso i manifestanti che non si sottopongono alle perquisizioni, circa 1.500. Sulla celebre avenue, 200 manifestanti, secondo il ministro dell’Interno Christophe Castaner, hanno invece accettato di essere perquisiti e stanno gridando i loro slogan e la loro protesta contro il caro-carburante, le tasse e il presidente Emmanuel Macron.