Non sarà un Natale di emergenza in mare per i 311 migranti salvati al largo delle coste libiche dalla Open Arms, la nave dell’Ong spagnola Proactiva che ha rischiato una nuova odissea nel Mediterraneo. Dopo il no di Matteo Salvini all’attracco in un porto italiano e il no di Malta anche solo al rifornimento di viveri, l’imbarcazione si sta dirigendo verso la Spagna dove le autorità di Madrid hanno già indicato un approdo sicuro, Algeciras, rispondendo all’appello della nave.
E anche se saranno «molti e difficili giorni di navigazione», come ha scritto l’ong, c'è una meta. «Open Arms con più di 300 persone a bordo non ha un porto di sbarco, e Malta nega l’approvvigionamento. È un’emergenza di Natale», aveva twittato stamattina l’ong spagnola riferendo del salvataggio dei migranti che erano a bordo di tre barche «in
pericolo di naufragio».
Le autorità maltesi si sono mosse a compassione per un bebè di due giorni e per la sua mamma di 23 anni evacuati dalla Open Arms in elicottero e trasferiti in ambulanza all’ospedale Mater Dei dell’isola. Per gli altri porte chiuse anche da Francia e Tunisia. Dall’Italia, il ministro dell’Interno non si è spostato di un millimetro. «I porti italiani sono chiusi! Per i trafficanti di esseri umani e per chi li aiuta, la pacchia è finita», ha twittato Salvini.
E il botta e risposta con la ong spagnola è stato durissimo. «Sappi che tra qualche decennio i tuoi discendenti si vergogneranno di ciò che fai e che dici», ha twittato a sua volta Oscar Camps, fondatore di Proactiva. «Ora dalla Ong spagnola con nave battente bandiera spagnola ricevo anche maledizioni sui miei figli. Confermo: i porti italiani sono chiusi», ha reagito il leader leghista provocando un’ondata di critiche.
Dal sindaco di Napoli Luigi De Magistris, che ha ricordato che «salvare vite umane è un dovere, mettere in pericolo vite umane è un crimine», al segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, secondo il quale «questo governo getta il nostro Paese nella vergogna», al capogruppo Pd della Camera Graziano Delrio che ha parlato di «totale mancanza di umanità e rispetto della sofferenza».
Ma i flussi non si fermano. Altre 33 persone sono state salvate al largo della Libia da SeaWatch, una delle Ong ancora attive. E ieri pomeriggio la 'Professor Albrecht Penck', nuova nave di Sea-Eye, ha ripreso le operazioni di salvataggio nel Mediterraneo centrale dirigendosi da Algeciras verso l’area Sar al largo della Libia, ha annunciato via Twitter l’Ong.
Una nota di pietà è arrivata dalla Calabria. A Tarsia, provincia di Cosenza, sono iniziati i lavori di realizzazione del Cimitero internazionale dei Migranti, una struttura destinata ad accogliere le spoglie di chi è morto durante l'attraversamento del Mediterraneo. Il cimitero sarà intitolato ad Aylan, il piccolo profugo siriano annegato davanti alle coste turche nel tentativo di raggiungere l’Europa con la sua famiglia. Il simbolo di una storia infinita.
Caricamento commenti
Commenta la notizia