Ancora scontro tra Italia e Francia, ma stavolta sul fronte dei gilet gialli. Nel giorno che sancisce la fine delle feste, e forse anche l’inizio della campagna per le europee di maggio, arriva l’inedito assist del governo italiano al movimento francese in lotta contro le politiche del presidente francese Emmanuel Macron. «Gilet gialli, non mollate!» è l’incipit del post pubblicato dal vicepremier e ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, sul Blog delle Stelle. «Il MoVimento 5 Stelle - assicura - è pronto a darvi il sostegno di cui avete bisogno. Come voi, anche noi condanniamo con forza chi ha causato violenze durante le manifestazioni, ma sappiamo bene che il vostro movimento è pacifico». Quindi l’offerta di mettere a loro disposizione alcuni strumenti della piattaforma Rousseau. Poco dopo, arriva anche il tweet anti-Macron dell’alleato leghista Matteo Salvini: «Sostegno ai cittadini perbene che protestano contro un presidente che governa contro il suo popolo ma assoluta, ferma e totale condanna di ogni episodio di violenza che non serve a nessuno». Due prese di posizione che a Parigi, come prevedibile, non sono piaciute. «La Francia si guarda bene dal dare lezioni all’Italia. Salvini e Di Maio imparino a fare pulizia in casa loro», è il secco commento via Twitter della ministra per gli Affari europei Nathalie Loiseau. Quello dei due vicepremier risulta infatti essere un messaggio senza precedenti, soprattutto per un esecutivo - quello giallo-verde - che ha sempre rivendicato il proprio sovranismo e la propria opposizione a ogni forma di ingerenza di Stati stranieri, a cominciare dalla Francia, nella propria politica interna. E invece, questa volta, forse anche in vista del rinnovo del Parlamento di Strasburgo, Di Maio e Salvini (pur condannando le violenze) si sono concessi uno strappo alla regola. Nel post pubblicato proprio nel giorno in cui la Francia commemora l'attentato del 7 gennaio 2015 contro la redazione di Charlie Hebdo, Di Maio critica apertamente il ministro dell’Interno Christophe Castaner, che non considera i gilet gialli rappresentativi della Francia. «Una dichiarazione che si commenta da sola, di una persona, di una classe politica che non vuole prendere atto della realtà», afferma, mentre il premier, Edouard Philippe, ha dettagliato in serata nuove misure anti-casseurs. «Coloro che minacciano le istituzioni, che saccheggiano, che bruciano, non avranno l’ultima parola», ha assicurato al tg delle 20 di TF1, aggiungendo: «Faremo come qualche anno fa ci si comportò con gli hooligan negli stadi: furono identificati e fu loro vietato di partecipare a quelle manifestazioni, le partite». Nel suo breve ma deciso intervento in diretta, Philippe ha sottolineato a più riprese che i nuovi metodi saranno adottati non «contro le persone che manifestano» ma contro «quelli che ne approfittano», «tutto sarà fatto per non farci più sorprendere». Per quella che alcuni già annunciano sabato prossimo come la 9/a manifestazione dei gilet gialli, Philippe annuncia 80.000 agenti delle forze dell’ordine schierati, 5.000 dei quali a Parigi. Il primo ministro si è detto poi deciso a varare una nuova legge che preveda il risarcimento dei danni «da parte di chi distrugge», sollevando così «i contribuenti» dal peso delle conseguenze della violenza. Intanto, Jacline Mouraud, ex portavoce dei 'gilets jaunes' cosiddetti moderati, annuncia la creazione del proprio partito politico ma non commenta il sostegno giunto da Roma. Obiettivo della futura formazione battezzata 'Les Emergents' è una vasta riforma fiscale e il «ritorno del sociale» nell’agenda politica. Oggi peraltro, dopo due giorni di fuga, si è costituito Christophe Dettinger, l’ex campione di Francia dei massimi-leggeri, ripreso in un video mentre nella manifestazione di sabato a Parigi si accanisce contro due poliziotti.