Ancora un naufragio sulla rotta Libia-Italia: un gommone con una ventina di persone a bordo 50 km a nord-est di Tripoli. Tre migranti sono stati salvati da un elicottero della Marina Militare italiana; altri 3 corpi apparentemente senza vita sono stati visti in mare, ha riferito in un tweet la Marina. Nessuna traccia degli altri passeggeri. I tre naufraghi subsahariani, portati con l’elicottero della Marina militare a Lampedusa, hanno già lasciato l’area di emergenza del Poliambulatorio. Sono rimasti sotto osservazione per alcune ore visto che presentavano sintomi di ipotermia, ma migliorate quasi subito le loro condizioni di salute sono stati trasferiti all’hotspot di contrada Imbriacola. Sono tutti maggiorenni e, almeno in questa primissima fase, non avrebbero detto ancora nulla della loro vita e del loro viaggio né ai soccorritori e nemmeno alle forze dell’ordine - polizia e carabinieri - presenti nel centro d’accoglienza dove sono, appunto, giunti da poco. Intanto, ieri l’Oim ha registrato quasi il raddoppio degli arrivi in Europa nei primi 16 giorni dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2018: 4.216 contro 2.365. I morti accertati sono già 83. All’alba di ieri erano arrivati 67 migranti a Lampedusa, soccorsi dalla Guardia Costiera, partiti dalle coste libiche. Secondo i dati del Viminale, dall’inizio dell’anno sono sbarcati sulle coste italiane solo 188 migranti. Nel pomeriggio di ieri, informa la Marina, un aereo da pattugliamento marittimo P 72 del 41esimo stormo di Sigonella dell’Aeronautica militare, in volo nell’ambito dell’operazione Mare Sicuro, ha avvistato il gommone, in fase di affondamento, con circa 20 persone a bordo. L’equipaggio dell’aereo, viste le pessime condizioni di galleggiabilità, ha subito lanciato in prossimità del gommone due zattere di salvataggio di tipo Coastal, in dotazione al mezzo aereo, che si sono regolarmente aperte. Nel frattempo, appena ricevuto l’allarme, il cacciatorpediniere della Marina Caio Duilio (che si trovava a oltre 200 chilometri di distanza) ha disposto il decollo del proprio elicottero SH 90 per inviarlo sulla scena d’azione. Giunto nell’area l’elicottero ha recuperato, con due diverse missioni, tre naufraghi in ipotermia: uno dall’acqua e due da una delle zattere di salvataggio precedentemente lanciate. L'altra zattera ispezionata è risultata vuota. Una volta a bordo della Duilio, i tre naufraghi sono stati stabilizzati e trasferiti presso l’ospedale di Lampedusa via elicottero. Le ricerche dei naufraghi, fa sapere la Marina, continuano sotto il coordinamento del Centro libico, che ha assunto la responsabilità del soccorso e dirottato sul posto un mercantile di bandiera liberiana, con il supporto dell’aereo P72 e dell’elicottero della nave Duilio al rientro da Lampedusa. Anche la Duilio continua intanto il supporto alle ricerche. La Sea Watch 3 che si trova a dieci ore di navigazione dal naufragio ha annunciato che sta dirigendosi verso l’area. "Quando abbiamo chiamato il Centro di coordinamento italiano - informano dalla nave umanitaria - si sono rifiutati di darci informazioni dicendoci che Tripoli aveva la responsabilità». Sea Watch ha aggiunto anche che un mercantile che si trovava nelle vicinanze non è intervenuto: «una conseguenza dei porti chiusi. Hanno troppa paura di soccorrere», è l’accusa della ong.