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Giappone, stop alla vendita di giornali erotici nei mini-market

Il progressivo aumento dei turisti stranieri in Giappone, destinati ad incrementare nel periodo dei campionati mondiali di rugby di quest’anno e durante le Olimpiadi nel 2020, convincono i mini-market a interrompere la vendita dei giornali con contenuti erotici, nel tentativo di migliorare l’immagine del Paese.

I tre principali operatori commerciali presenti nel Paese, Seven Eleven, Lawson e Family Mart, con circa 51 mila punti vendita combinati, generalmente aperti 24 ore al giorno, non esporranno più le riviste per soli adulti a partire da agosto. La decisione, viene spiegato, è stata presa anche in considerazione del maggiore rispetto nei confronti delle clienti donne e i bambini.

Per Seven Eleven le vendite delle riviste, che spesso raffigurano contenuti espliciti associati ai fumetti (manga), e che sono facilmente consultabili dai clienti, rappresentano meno dell’1% del fatturato, in calo di un terzo rispetto a 10 anni fa, in base alle ultime rilevazioni di mercato.

Un’associazione femminile che si batte per i diritti delle donne (New Japan Women Association), si è detta soddisfatta dalla decisione dopo che le catene dei mini-market per molti anni, attraverso la vendita di queste pubblicazioni, hanno contribuito a creare stereotipi negativi sull'immagine della donna in Giappone.

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