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Sea Watch, il premier Conte rassicura: ci sono Paesi pronti a ospitare i migranti

Il premier Giuseppe Conte incassa a Nicosia la disponibilità di altri tre paesi, Francia compresa,
per il ricollocamento dei 47 migranti della Sea Watch. Ma al vertice dei leader del sud del Mediterraneo resta, palpabile, il gelo con Emmanuel Macron.

Dopo giorni di tensioni tra Italia e Francia i due leader sembrano quasi ostentare freddezza, evitando di guardarsi e rivolgersi la parola durante la foto di famiglia e nelle fasi iniziali del summit riprese dalle telecamere a circuito chiuso. E scambiandosi stoccate negli interventi finali del summit.

Macron ringrazia pubblicamente il premier maltese Joseph Muscat per la «solidarietà dimostrata» in materia di migranti e all’Italia ricorda invece come tale solidarietà vada «applicata in modo concreto». Poi elenca i tre principi da seguire per la Sea Watch: il rispetto del diritto internazionale marittimo, lo sbarco nel porto più sicuro «che è l’Italia», la distribuzione degli oneri. E qui sottolinea che «la Francia lo ha sempre fatto e continuerà a farlo».

Immediata la risposta di Conte che nel suo intervento davanti agli altri sei leader ricorda come l’Ue sia «implosa» sul fronte immigrazione e definisce l’emergenza Sea Watch la dimostrazione «dell’incapacità di gestire con meccanismi condivisi europei questo fenomeno». Se alle dichiarazioni di solidarietà non seguono i fatti, accusa Conte, restano parole vuote.

L’atteso chiarimento dopo i duelli a distanza, dunque, non è arrivato. Entrambi i leader hanno precisato di non aver avuto alcun colloquio, neppure informale, a due. «Abbiamo parlato insieme agli altri leader». Resta però il risultato della mediazione di Conte sulla Sea Watch, che gli ha permesso di incassare durante il summit la disponibilità di Portogallo, Malta e Francia, che dopo aver invocato la solidarietà non poteva certo tirarsi indietro. Disponibilità che si aggiunge a quella di Germania e Romania. Sui numeri, secondo quanto si apprende, si sta ancora lavorando.

Ma la partita non è ancora chiusa. E neppure il lavoro di mediazione del premier. I migranti sono ancora a bordo e «la Corte europea non ne ha ordinato lo sbarco», ha precisato Conte, annunciando un vertice in nottata con i suoi vicepremier che lo ha costretto a saltare la cena con i leader dei paesi del sud del Mediterraneo. Prima però di lasciare Nicosia per cercare di trovare un punto d’incontro che permetta di sbloccare la vicenda Sea Watch 3, Conte blinda Salvini sull'autorizzazione a procedere per la Diciotti.

E’ stata seguita la linea politica del governo, assicura, quindi «mi assumo la piena responsabilità politica di quello che è stato fatto. Non sarò certo io a suggerire ai senatori cosa votare, saranno i senatori che giudicheranno la linea politica del governo». E ancora: «Se avessi ritenuto illegittima quell'operazione, sarei intervenuto».

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