Cina e Usa sono ancora al lavoro «giorno e notte» per trovare un accordo sul commercio che tenga conto «degli interessi di entrambe le parti e delle speranze del mondo», e che includa la fine dei dazi incrociati che pesano su lavoratori, produttori ed esportatori. Il viceministro del Commercio Wang Shouwen, tra i più attivi sul corposo dossier per conto di Pechino, s'è detto «positivo» sui negoziati rilevando in una conferenza stampa a margine del Congresso nazionale del popolo che il meccanismo da trovare deve essere «equo e giusto». I dazi incrociati «colpiscono la fiducia degli investitori e rinviano e decisioni sugli investimenti delle società. Adesso - ha aggiunto Wang -, i team su economia e commercio sono impegnati in uno sforzo pieno al fine di comunicare e negoziare al fine di raggiungere un accordo in linea con il principi e direzioni decise dai due capi di Stato» il primo dicembre in Argentina, a margine del G20. Sul tavolo la rimozione dei dazi imposti reciprocamente, in modo che «le relazioni bilaterali commerciali tra Cina e Usa possano tornare alla normalità». Wang ha dato dettagli parziali sugli incontri usandone alcuni come metafore per la soluzione «a metà strada». Nel tour de force negoziale, il vicepremier Liu He e il rappresentante sul Commercio Usa Robert Lighthizer decisero di acquistare cibo da asporto: il primo scelse un hamburger, il secondo melanzane e pollo. Scelsero, quindi, di incrociare quasi i piatti popolari dei rispettivi Paesi. «Duranti i negoziati, c'erano caffè e tè, ma nessuno si affidò a caffè e tè. Solo acqua bollita. Questo è trovare un terreno comune».