Diciannove pazienti con malattie renali croniche sono morti in Venezuela perché non hanno potuto sottoporsi a dialisi, a causa del blackout che ha paralizzato il paese dallo scorso giovedì. Lo ha reso noto su Twitter la Coalizione di organizzazioni per il diritto alla salute (Codeva), una ong locale.
Il direttore dei Codeva, Francisco Valencia, ha scritto che dopo una operazione di monitoraggio a livello nazionale ha stabilito che il maggior numero di decessi (9) è avvenuto nello Stato di Zulia (estremo Nordovest), seguito da Caracas (5), Trujillo (2) Lara (2) e Apure (1).
Più di 350 esercizi commerciali sono stati invece saccheggiati in 48 ore nello Stato venezuelano di Zulia (estremo Nordovest del paese). Lo ha denunciato la Federcamaras (equivalente della Confindustria) locale, in un comunicato nel quale sostiene che lo Stato «si trova in uno stato di totale anarchia, senza che si osservi la presenza di una autorità che tenti di frenare questi atti di vandalismo».
Nel testo, diffuso martedì sera a Maracaibo - capitale di Zulia e seconda città del Paese, dopo Caracas - Federcamaras ha informato che nella zona metropolitana l’elettricità mancava da oltre 100 ore, durante le quali 30 forni, 22 supermercati, 20
farmacie e 150 negozi di altro tipo, piccoli centri commerciali e aziende locali sono stati presi d’assalto da gruppi di civili, senza che le forze dell’ordine intervenissero per controllarli.
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