Tre milioni di tonnellate di imballaggi di plastica l’anno, ovvero 200 mila bottiglie al minuto: per la prima volta il produttore della Coca Cola rivela quanta plastica produce per i contenitori della bevanda analcolica di maggiore successo al mondo. Le cifre, che finora la multinazionale non aveva mai voluto rivelare, si riferiscono al 2017 e parlano della quantità di imballaggi prodotti.
Il dato è stato comunicato dalla Coca Cola alla Ellen MacArthur Foundation, istituzione leader nel mondo per la promozione e lo sviluppo dell’economia circolare. Non solo la Coca Cola ma in tutto una trentina di multinazionali hanno scelto la trasparenza, fornendo i numeri della plastica prodotta e promettendo di impegnarsi seriamente per il contrasto agli imballaggi. Tra queste ci sono Mars, Nestlè e Danone, con un totale di circa 8 milioni di tonnellate di imballaggi in plastica all’anno.
Poi ci sono quelle firme, come Pepsi Co, H & M, L’Orèal, Walmart, Marks & Spencer e Burberry, che pur aderendo all’impegno globale di ridurre l’inquinamento plastico non hanno voluto diffondere i dati. «La decisione di oltre 30 società di comunicare pubblicamente i volumi annuali di imballaggi in plastica nella relazione è un passo importante verso una maggiore trasparenza. Ci complimentiamo con le aziende che pubblicano questi dati e incoraggiamo tutte le aziende che producono e usano la plastica a divulgare la propria impronta ecologica», recita un comunicato della fondazione istituita da Ellen MacArthur.
Dopo aver battuto, nel 2005, il record mondiale della circumnavigazione del globo, nel 2009 la velista britannica ha interrotto, a soli 33 anni, la carriera di velista per dedicarsi a tempo pieno alla sua battaglia in favore dell’ambiente. È da tempo che gli scienziati hanno lanciato l’allarme: di questo passo si corre il rischio che nel 2050 in mare ci sia più plastica che pesci. La plastica, non correttamente smaltita, buttata in strada o nella natura, sta distruggendo la biodiversità, uccidendo pesci e uccelli.
Alcuni Paesi stanno adeguando la loro legislazione sulla per contrastare i danni all’ambiente causati proprio dalla plastica. Lo scorso dicembre l’Unione europea ha decretato dal 2021 il divieto di una serie di oggetti in plastica usa e getta non biodegradabile, tra cui posate e piatti, cannucce, contenitori per alimenti e tazze in polistirolo espanso, bastoncini di cotone per i prodotti dell’igiene tipo cotton fioc, bastoncini per palloncini e prodotti in plastica oxo-degradabile. Dal 1 gennaio 2019 in Italia è vietato produrre e vendere cotton fioc non biodegradabili e compostabili, cioè con il bastoncino in plastica.
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