L’omicidio di Frank Calì, il boss della famiglia mafiosa dei Gambino, ucciso mercoledì sera davanti alla sua casa di Staten Island, a New York, sarebbe stato realizzato con una trappola: un finto incidente per farlo uscire da casa, dove stava cenando con la famiglia. Secondo fonti di polizia citate dal Daily News, le immagini riprese dalle telecamere di sicurezza montate intorno all’abitazione del boss mafioso ucciso mostrano Calì uscire di corsa dalla sua abitazione a Todt Hill, andare verso la sua auto, un Suv, parcheggiata di fronte, dopo che un pick-up gli era piombato contro. Pochi secondi e il guidatore dell’auto, un uomo tra i 25 e i 40 anni, è uscito e ha sparato dodici colpi di pistola verso Calì, colpendolo al torace sei volte. Poi, con freddezza, è rientrato nel pick-up ed è andato via a tutta velocità. La polizia non esclude nessuna ipotesi, ma ora si sta concentrando sulla figura di Gene Gotti, 73 anni, fratello dell’ex boss dei Gambino, John Gotti (morto nel 2002), uscito una settimana fa dalla prigione dopo aver scontato 29 anni per traffico di stupefacenti. Secondo la polizia, Gotti potrebbe aver voluto l’uscita di scena di Calì, che negli ultimi anni aveva preso in mano la famiglia, oppure preteso di dividere gli affari con il nuovo boss, ricevendone un rifiuto.