È bufera su Emmanuel Macron e sul governo, accusati di "lassismo" di fronte alla violenza del 18esimo sabato di protesta dei gilet gialli. Il presidente, tornato precipitosamente dal week-end sulla neve, ha tuonato promettendo "decisioni forti". Sono intanto 200 i casseur ancora in carcere da ieri, molti di loro saranno giudicati per direttissima. "Chiederò al più presto spiegazioni al governo. Dobbiamo uscire da questo incubo": Anne Hidalgo, sindaca della capitale, ha riassunto così il sentimento dei parigini e ormai della maggior parte dei francesi. Quella che amano indicare come "la più bella avenue del mondo" si presentava stamattina come un campo di macerie, dove sono stati spediti macchinari da cantiere per sgomberare 150 metri cubi di calcinacci, resti di costruzioni, di pensiline, di arredo urbano. L'immagine simbolo della devastazione è quel poco che resta in piedi del Fouquet's, il ristorante saccheggiato e distrutto prima di mezzogiorno, poi dato alle fiamme nel pomeriggio. "Perché le forze dell'ordine non sono intervenute? Quali ordini avevano avuto?", ha chiesto Xavier Bertrand, un punto di riferimento della destra. Il "lassismo" è l'accusa più ricorrente al governo, ma si distingue il deputato Eric Ciotti, che al Journal de Dimanche ha detto: "Questa violenza fa il gioco del governo". E Marine Le Pen ha aggiunto che effettivamente "ci si può porre la domanda". Macron, rientrato da La Mongie dove si è fermato a sciare con la moglie Brigitte appena 24 ore (direttamente al rientro da una lunga visita in Africa), è stato bersagliato soprattutto dai social network al grido di "Parigi brucia, Macron scia". "C'è gente - ha ammesso - che cerca in ogni modo di fare del male alla Repubblica, sfasciando, distruggendo a rischio di uccidere" ma dopo la giornata di ieri, "non ci siamo". Ed ecco l'invocazione di "decisioni forti" perché le scene di violenza viste ieri "non si ripetano più". Il governo si è riunito nel cuore della domenica per dotarsi degli strumenti per far fronte a una violenza che ha sopraffatto nettamente la polizia, lasciando distrutti 80 punti vendita fra i quali grandi marchi come Bulgari, Nespresso, oltre al Disney Store e al Paris Saint-Germain Store (immortalato, in questo caso, un poliziotto che sembra infilare nella borsa qualche maglia del PSG approfittando della situazione). "Non si tratterà di una nuova legge - ha anticipato la ministra della Salute, Agnes Buzyn, una delle partecipanti alla riunione attorno al premier Edouard Philippe - ma adotteremo dei provvedimenti complementari per il mantenimento dell'ordine". Quanto alle immagini di Macron che scia durante i disordini a Parigi, ha tagliato corto la ministra per gli Affari europei Nathalie Loiseau, "è soltanto una polemica politica spicciola". Ma da domani, dopo il declino nella partecipazione alla protesta e nelle violenze del sabato, il governo dovrà rimettersi al lavoro. Forte di un'opinione pubblica che già nei giorni scorsi era ormai nettamente favorevole a mettere la parola fine ai sabati di protesta e devastazione dei gilet gialli.