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Sparatoria a Utrecht, si rafforza la pista terroristica

La pista dell’attacco terroristico torna in cima alle ipotesi degli inquirenti olandesi sulla sparatoria su un tram di Utrecht che ha causato tre morti: le vittime sono una ragazza di 19 anni della vicina Vianen e due uomini, di 28 e 49 anni, originari della storica città universitaria. L’Olanda aveva quasi tirato un sospiro di sollievo, pensando che ad armare la mano di Gokmen Tanis, 37enne di origini turche con diversi precedenti penali, fossero stati imprecisati motivi familiari.

Ma il giorno dopo la polizia e la procura hanno fatto sapere che, anche se nessuna ipotesi è esclusa, quella del terrorismo è presa «seriamente» in considerazione. Due i particolari su cui si concentrano gli investigatori: il fatto che non sia stato riscontrato alcun legame tra Tanis e le sue vittime - dettaglio che indebolisce il movente familiare - e un biglietto trovato nella Clio rossa ritenuta l’auto con cui l'uomo si sarebbe dato alla fuga, prima di essere arrestato, tradito - secondo alcuni media - da un’operazione di 'home banking' eseguita dal cellulare di un amico.

Gli inquirenti non fanno alcun riferimento al contenuto del biglietto, ma una donna - che aveva segnalato la presenza dell’auto alla polizia vicino casa sua - ha raccontato al quotidiano Algemeen Dagblad di aver visto il messaggio «con la parola Allah scritta a caratteri cubitali». «Ho agito in nome di Allah», ci sarebbe stato scritto secondo altri media, che parlano anche di un saluto ai «fratelli musulmani». Al momento l’attacco sul tram non è stato rivendicato da nessun gruppo terroristico, i media olandesi parlano di un legame tra il fratello di Tanis e un gruppo estremista islamico turco.

Oltre a Tanis, altri due uomini sono stati arrestati nell’ambito delle indagini, ma non è ancora chiaro quale sia il loro coinvolgimento. Intanto emergono sempre più particolari sul recente passato da criminale comune dell’uomo: sotto processo per uno stupro commesso nel luglio del 2017, Tanis era stato arrestato a gennaio per aver violato le condizioni della sua libertà vigilata e poi di nuovo scarcerato il primo marzo in attesa di giudizio.

Ma non appena uscito dalla prigione, nel giro di pochi giorni, è stato di nuovo arrestato e condannato in primo grado per taccheggio e rapina a mano armata, poi lasciato di nuovo libero in vista dell’appello. Gokmen Tanis viene descritto da chi lo conosce come una persona «instabile, cocainomane, spacciatore». Anche la vittima dello stupro, parlando con la stampa, lo ha definito «un pazzo, uno psicopatico, non un terrorista».

«A causa di quello che è successo a Utrecht, ci sentiamo ancora più vicini al popolo di Christchurch», ha detto il premier Mark Rutte in una cerimonia in Parlamento per ricordare le vittime, accostando di fatto la sparatoria sul tram all’attacco suprematista nelle moschee in Nuova Zelanda.

Subito dopo, ha preso la parola il leader della destra xenofoba e anti-islamica Geert Wilders per chiedere le dimissioni del ministro della Giustizia, Ferd Grapperhaus, per il fatto che Tanis fosse uscito dal carcere nonostante sotto processo: «Sei politicamente responsabile, devi dimetterti». Alla vigilia delle elezioni provinciali, i partiti hanno interrotto la campagna elettorale. Ma il leader del 'Forum per la democrazia' di estrema destra, Thierry Baudet, ha cavalcato la tragedia per accusare «la politica delle frontiere aperte» del governo.

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