Il comico Vladimir Zelensky a valanga con il 30% delle preferenze, seguito dal presidente in carica Petro Poroshenko con il 18%. È la fotografia scattata dagli exit poll alla chiusura dei seggi in Ucraina, che ora dovranno essere confermati dai risultati veri e propri. Yulia Timoshenko, la zarina del gas data al secondo posto dagli ultimi sondaggi pre-voto, si sarebbe invece fermata al 14%, restando così esclusa dal ballottaggio del 21 aprile prossimo. E infatti già annuncia battaglia, contestando l'accuratezza dei dati.
Ma il margine di errore delle rilevazioni - fanno sapere gli istituti di ricerca Kantar TNS e Info Sapiens, che hanno curato gli exit poll per il canale '1+1', il network dell'oligarca Igor Kolomoisky per cui lavora proprio Zelensky - sarebbe dello 0,7%. Insomma, a meno di clamorose sorprese, per Timoshenko non ci sarebbe più nulla da fare. D'altra parte anche l'altro exit poll, stilato per i canali 'Newsone' e '112 Ukraine', ha dato risultati analoghi, con scostamenti nell'ordine dello zerovirgola. Dunque sarebbe andata - il condizionale è d'obbligo - come molti analisti avevano previsto. Ora la palla passa agli scrutatori per il laborioso processo della conta dei voti, con la Commissione Elettorale Centrale che ricorda come la legge dia 10 giorni di tempo - ovvero fino al 10 aprile - per la conferma ufficiale dei risultati.
"Ma speriamo che questa volta ci voglia meno tempo", ha sottolineato la direttrice della Commissione Natalia Bernatska. Ora il passaggio più delicato è superare lo scoglio delle (probabili) recriminazioni da parte degli esclusi, Timoshenko in testa. La Commissione ha già detto che di violazioni ce ne sono state, ma non gravi, quasi "fisiologiche". Tra gli incidenti documentati, come riporta Unian, vi è ad esempio il seggio a Kiev, dove le penne distribuite avevano l'inchiostro cancellabile o il caso di Puznyakovtsy, vicino a Mukachevo, nella regione della Transcarpazia, dove l'intero villaggio ha votato senza mostrare i documenti perché, a quanto pare, tutti gli scrutatori erano ubriachi e si sono giustificati dicendo che tanto "conoscono tutti gli abitanti di vista".
Più seria l'accusa degli attivisti del gruppo per i diritti umani Uspishna Warta, che hanno dichiarato di aver pizzicato alcuni osservatori di Poroshenko - come a Zaporozhye - a distribuire denaro in cambio di voti. Poroshenko ha già detto che "non vi sono informazioni valide per gettare dubbi sui risultati" ma Timoshenko ha promesso battaglia, assicurando attraverso il suo team che la conta "darà risultati diversi" e che al ballottaggio ci andrà proprio lei, la leader del partito a tinte populiste Patria. Chi, per il momento, dormirà sonni senz'altro tranquilli è invece Zelensky. A quindici minuti dalla chiusura dei seggi giocava infatti a ping-pong (circondato dalle telecamere) nella sede del suo comitato elettorale dalla bella patina hipster, con un bar zeppo di bicchieri di spumante e luci al neon, a metà tra un ufficio di Google e un disco-pub. "Sono felice ma questo non è ancora il risultato finale", ha commentato a caldo il comico aspirante presidente.
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