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Attacchi kamikaze nello Sri Lanka, il bilancio si aggrava ancora: almeno 290 le vittime

E' salito ad almeno 290 morti il bilancio degli attentati esplosivi di ieri contro chiese e hotel in Sri Lanka. Lo rende noto oggi la polizia.

Il portavoce della polizia Ruwan Gunasekara ha detto che oltre 500 persone sono rimaste ferite nel corso degli attentati che hanno colpito alcune chiese e hotel di lusso. Attacchi considerate le più letali nello Sri Lanka dalla fine della ventennale guerra civile nel 2009.

Intanto le autorità hanno revocato il coprifuoco che era in atto da ieri. Le strade della capitale Colombo erano in gran parte deserte stamattina, con la maggior parte dei negozi chiusi e un pesante dispiegamento di soldati e polizia.

Otto le esplosioni: tra gli obiettivi le chiese dei distretti di Negombo, Batticaloa e Kochchikade a Colombo, colpite mentre erano gremite di fedeli, e gli hotel Shangri-La, Kingsbury e Cinnamon, anch'essi nella capitale.

Decine di stranieri sono tra le vittime, 35 secondo la polizia. Mentre non è chiaro chi sia responsabile degli attacchi, il primo ministro Ranil Wickremesinghe ha confermato che otto presunti responsabili sono stati arrestati. Tra loro ci sarebbero vari kamikaze e gli investigatori indagano su eventuali loro legami "oltremare".

La prima notizia delle esplosioni è stata diffusa ieri intorno alle 8.45 locali (le 5.15 italiane), a proposito di diversi luoghi vicini a chiese e hotel. Decine di persone sono morte nella chiesa di San Sebastiano a Negombo, pesantemente danneggiata dalle detonazioni. Pesante bilancio anche nella chiesa di Sant'Antonio, santuario molto popolare tra i fedeli cristiani. Sono stati presi di mira anche ristoranti, proprio all'ora della colazione. Tre poliziotti sarebbero morti sul luogo dell'ultima esplosione, l'ottava.

Secondo i media, la maggior parte delle persone uccise è composta da cittadini dello Sri Lanka, decine dei quali partecipavano alle cerimonie religiose pasquali. Tra gli stranieri uccisi ci sarebbero almeno cinque britannici, nonché “vari” statunitensi, secondo il dipartimento di Stato di Washington. Inoltre, la morte di tre danesi e due turchi è stata confermata dai rispettivi governi e Amsterdam ha dato notizia del decesso di un olandese. Ancora, il bilancio comprenderebbe tre indiani, un portoghese, due cinesi.

Il presidente Maithripala Sirisena ha diffuso una dichiarazione chiedendo ai cittadini di restare calmi e sostenere le operazioni di soccorso e le indagini. Il premier ha condannato “l'attacco codardo”, chiedendo “unità e forza” ai cittadini, mentre l'arcivescovo di Colombo, Malcolm Ranjith, ha descritto gli attentatori come "animali" e chiesto che siano "puniti senza pietà".

Dall'estero è intervenuto papa Francesco che ha condannato la “crudele violenza” contro i cristiani. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, il premier israeliano Benjamin Netanyahu, la premier britannica Theresa May e la cancelliera tedesca Angela Merkel sono tra i leader mondiali che hanno espresso cordoglio e promesso di contrastare il terrorismo e sostenere lo Sri Lanka. Dall'Italia, il presidente Sergio Mattarella ha inviato un messaggio in cui ha promesso "inflessibile impegno nella lotta contro ogni forma di terrorismo e di violenza".

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