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Brexit, Trump: «Londra faccia negoziare Farage con Bruxelles e si prepari al "no deal"»

Donald Trump

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump sembra avere le idee chiare su come uscire dall’impasse in cui è finita la Gran Bretagna sulla Brexit. E, alla vigilia della sua visita di Stato oltremanica, sfida ogni protocollo diplomatico ed entra a gamba tesa nel dibattito, suggerendo ai britannici di inviare Nigel Farage a trattare con Bruxelles e consigliando loro di tenersi comunque pronti al 'no deal', ovvero ad un divorzio senza accordo.

La sua 'formula vincente' la spiega in dettaglio in un’intervista al Sunday Times: la Gran Bretagna dovrebbe mandare il leader del Brexit party Nigel Farage a negoziare con Bruxelles e se Londra non otterrà quel che chiede all’Unione Europea dovrebbe semplicemente uscire con un 'no deal'. Il presidente degli Stati Uniti sostiene inoltre che il prossimo primo ministro britannico dovrebbe rifiutarsi di pagare i 39 miliardi di sterline (50 miliardi di dollari) previsti per il divorzio e semplicemente «andarsene» se Bruxelles non dovesse accettare le richieste britanniche.

Del resto il pensiero di Trump sulla Brexit non è una novità, e nemmeno lo sono le critiche a come Downing Street ha gestito le trattative, in particolare alla premier uscente Theresa May alla quale pure nell’ultima visita a Washington aveva suggerito in privato di «fare causa» all’Ue». Possibilità che è tornato ad evocare. Adesso però Trump è diretto nella capitale britannica per una visita di Stato, a partire da domani verrà accolto con tutti gli onori del caso, ricevuto dalla regina con tanto di banchetto in suo onore a Buckingham Palace, però nemmeno nella formalità dell’etichetta sembra voler rinunciare a dire esattamente quello che pensa. Tanto che già ieri, in un’intervista al Sun, si era spinto fino a dare il suo endorsement al Tory Boris Johnson che vuole diventare premier.

Al paladino della Brexit Nigel Farage - in queste ore esultante per i sondaggi che danno la sua nuova formazione politica, il Brexit Party, in vetta ai consensi (26%) nelle intenzioni di voto per il rinnovo del Parlamento - Trump sembra riservare altrettanta stima, quando al domenicale dice: «Mi piace molto Nigel. Ha molto da offrire. E’ una persona molto intelligente. Loro (i conservatori) non lo coinvolgono. Avrebbero molto da guadagnare coinvolgendolo. Non l’hanno ancora capito».

Mentre del leader laburista all’opposizione Jeremy Corbyn dice che dovrà «conoscerlo» prima di autorizzare l’intelligence Usa a condividere i suoi segreti con un governo di sinistra. Quindi la promessa (in cui i Tory speravano) di fare «il massimo» per arrivare ad una accordo di libero scambio Washington-Londra nei mesi che seguiranno la Brexit. A precedere l’arrivo del presidente Usa a Londra non solo i suoi consigli e le sue promesse, ma anche la sferzata del sindaco di Londra Sadiq Khan suo feroce critico, che in un intervento sull'Observer (il domenicale del progressista Guardian) paragona il linguaggio usato da Donald Trump con i suoi sostenitori a quello «dei fascisti del ventesimo secolo».

E attacca: «Lui è uno dei migliori esempi di quella che è una minaccia globale. La destra estrema è in crescita nel mondo e minaccia i diritti e libertà che abbiamo conquistato con tanti sacrifici». «Viktor Orban in Ungheria, Matteo Salvini in Italia, Marine Le Pen in Francia e Nigel Farage qui in Gb usano gli stessi cliché divisivi dei fascisti del ventesimo secolo per guadagnare consenso, ma con nuovi, sinistri metodi per far passare il loro messaggio».

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