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Caldo record in India, superati i 50 gradi e paesi allo stremo per la siccità

L’India sta boccheggiando per le altissime temperature che la affliggono dalla settimana scorsa, in attesa dell’arrivo del monsone. In Rajasthan, uno degli stati più torridi, la cittadina di Churur ha registrato il 2 giugno 50.8 gradi.

L’ondata di caldo si è schiantata su una già allarmante situazione di siccità, che si sta prolungando più a lungo del previsto: l’arrivo del monsone è atteso per metà giugno, ma in molte zone del paese i villaggi sono allo stremo da giorni. Secondo gli ultimi rapporti del governo, il 43% per cento dell’India sta soffrendo per la carenza d’acqua: il quotidiano Hindustan Times scrive che, secondo il Dipartimento Meteorologico Indiano, le piogge pre-monsoniche di marzo sono state meno intense del solito del 25 per cento: «È la seconda stagione più secca degli ultimi 65 anni».

Secondo gli esperti due possono essere le cause: l’eccesso di precipitazioni nella stagione dei monsoni dell’anno scorso, o la recrudescenza del Nino nell’Oceano Pacifico, che finisce sempre per tradursi in India nella mancanza di piogge primaverili.

Gli stati più colpiti sono l’Andhra Pradesh, il Bihar, il Gujarat, lo Jharkhand, il Karnataka, parti del nord, come il Rajasthan, il Telangana e il Tamil Nadu, e nel sud: si calcola che più di 500 milioni di persone subiranno gravi conseguenze. Il Maharastra è uno degli stati che stanno soffrendo di più, nelle campagne come in città: sono già 20 mila i villaggi a secco, mentre in 35 delle dighe più importanti non resta una goccia d’acqua. A Mumbai, capitale dello stato, l’acqua è razionata dalla fine di maggio; nelle aree più densamente popolate, e negli slum, ogni nucleo familiare ha diritto a due soli bidoni da 35 litri al giorno.

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