Lunedì 23 Dicembre 2024

Sanzioni Iran, Teheran accusa: "I fatti dimostrano che gli Usa non vogliono trattare"

"La falsità delle dichiarazioni del presidente americano Donald Trump sulla volontà di negoziare con l'Iran è stata dimostrata dopo appena una settimana". Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Abbas Mousavi, commentando le nuove sanzioni americane che stavolta hanno colpito la maggiore azienda petrolchimica iraniana. Mousavi, secondo quanto riporta l'agenzia Irna, ha affermato che "tutti i paesi hanno la responsabilità di reagire contro una violazione così chiara del diritto internazionale". Il portavoce del ministero degli esteri iraniano ha affermato che le nuove sanzioni sono un esempio del "terrorismo economico" degli Stati Uniti, e "tuttavia la politica americana di massima pressione sull'Iran ha fallito". Ed ha aggiunto che l'appello Usa ai negoziati è stato fatto soltanto per l'opinione pubblica. L'amministrazione Trump ha deciso di colpire la maggiore azienda del settore petrolchimico iraniano (e una delle più grandi in Medio Oriente), la Persian Gulf Petrochemical Industries Company, accusata di sostenere il corpo delle Guardie Rivoluzionarie. Sono partite sanzioni anche per 39 tra aziende ed agenti di vendita collegati al gruppo, che detiene il 40% della produzione del settore ed e' responsabile per il 50% delle esportazioni petrolchimiche iraniane. L'Iran non uscirà dall'Opec: lo ha sottolineato oggi il ministro del Petrolio di Teheran Bijan Zanganeh citato dal sito web del Parlamento. Zanganeh si è detto rammaricato per il fatto che "alcuni Stati membri abbiano trasformato l'organizzazione in un campo di battaglia politica contro Iran e Venezuela", puntando l'indice contro Arabia Saudita ed Emirati che "usano il petrolio come arma contro Teheran sul mercato mondiale

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