Galeotta per Ornella Muti è stata la cena glamour da 'zarina' consumata allo stesso tavolo del premier russo Vladimir Putin e dell’attore americano Kevin Costner la sera del dieci dicembre del 2010, durante un gran gala di beneficenza svoltosi a San Pietroburgo. Le è costata una condanna da parte della Cassazione che ha confermato il verdetto di sei mesi di reclusione e 500 euro di multa per tentata truffa aggravata e falso, come da decisione emessa dalla Corte di Appello di Trieste il 6 luglio 2017. All’attrice si contesta di aver cancellato uno spettacolo al Teatro Verdi di Pordenone, nel dicembre 2010, dandosi malata quando invece partecipò alla cena di gala in Russia con 'zar' Putin e il divo di 'Balla con i lupi'. Doveva recitare 'L'Ebreo' di Gianni Clementi, e aveva ricevuto un cachet di 24mila euro dal Teatro 'Verdi' di Pordenone che si è legato al dito il forfait della bella Ornella. Nella sua requisitoria, il Pg della Cassazione Pietro Molino aveva chiesto ai supremi giudici della Seconda sezione penale della Suprema Corte di dichiarare «inammissibile» il ricorso della difesa della Muti, come è avvenuto. La sospensione condizionale della pena è subordinata al pagamento di una provvisionale di 30 mila euro al Teatro Verdi, 'vittima' del comportamento dell’attrice che aveva piantato tutto in asso per prendere un aereo diretto in Russia. In primo grado, il 24 febbraio 2015, la Muti era stata condannata dal Tribunale di Pordenone a otto mesi di reclusione e 600 euro di multa, oltre alla provvisionale. L’attrice presentò un certificato medico per laringo-tracheite acuta con febbre, tosse e raucedine, con la prescrizione di cinque giorni di riposo e divieto di far uso della voce. Se lo fece stilare da un medico romano. Le fotografie del gala di beneficenza la paparazzarono a tavola con Putin in bella vista, quasi al suo fianco. Tra circa trenta giorni la Cassazione depositerà le motivazioni della sua sentenza ma intanto Ornella, se ancora non lo ha fatto, deve pagare la provvisionale al Teatro 'Verdi', altrimenti dovrà avviare il percorso per chiedere l’affidamento ai servizi sociali o trovare il modo per non mettere piede in carcere. Il verdetto sarà scritto dal consigliere Pierluigi Cianfroni, il collegio della Seconda sezione penale è stato presieduto da Matilde Cimmino. La Muti è stata difesa dall’avvocato Luca Gastini, il Teatro 'verdì da Bruno Malattia.