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Maxi blackout in Sudamerica, Argentina e Uruguay restano al buio

Un blackout senza precedenti per numero di persone coinvolte, quasi 50 milioni, ha colpito Argentina ed Uruguay, con riflessi anche nel Brasile meridionale. L’interruzione dell’elettricità è stata improvvisa: case e strade sono rimaste improvvisamente al buio con forti disagi anche nelle reti di trasporto, a cominciare dai treni, sull'intero territorio dei due Paesi sudamericani (fatta eccezione, in Argentina, per la provincia di Tierra del Fuego).

All’origine del blackout, ha spiegato il segretariato dell’Energia di Buenos Aires, c'è stato un «guasto al Sistema argentino di interconnessione (Sadi) originato dalla centrale idroelettrica di Yacyretà», al confine con il Paraguay.  Via Twitter l’organismo pubblico ha escluso che l’incidente possa essere stato determinato da «un intervento umano», assicurando che l’interruzione del servizio è avvenuta «in modo automatico».

Secondo i tecnici all’origine del problema potrebbe esservi anche l’ondata di maltempo che ha colpito in nottata il
litorale settentrionale argentino. Ma sarà un’indagine, annunciata dal presidente Mauricio Macri, a stabilire le cause mentre già prima del tramonto la fornitura era tornata alla normalità per quasi la metà delle utenze coinvolte. Per molti comunque il disagio si è protratto per diverse ore, quasi l'intera giornata.

I problemi più gravi, nell’ambito di una giornata autunnale fredda e piovosa, hanno riguardato in Argentina i grandi centri urbani. L’assenza di elettricità ha bloccato infatti gli ascensori degli edifici, paralizzato l’attività degli esercizi
pubblici (soprattutto bar e ristoranti) in un giorno in cui si celebra la 'Festa del papà', i servizi ferroviari e, a Buenos
Aires, l’intera rete della metropolitana.

Problemi sono stati segnalati anche in tre delle quattro province dove erano in programma previste elezioni locali (Santa Fe, San Luis e Formosa), mentre nella quarta (Tierra del Fuego) non si sono registrati disagi grazie ad un sistema di produzione elettrico autonomo, indipendente dalla rete su cui si è verificato il guasto.

Intanto a Montevideo, l’ente statale di distribuzione dell’energia elettrica (Ute) ha confermato che il blackout è stato causato da un guasto alla centrale idroelettrica Yacyretà e Salto Grande, interessando tutte le province del Paese dove la fornitura l’elettricità, in serata, era stata ripristinata a quasi il 90% degli utenti. Le due compagnie argentine che forniscono energia alla popolazione, Edenor e Edesur, hanno attivato un linea per informare i clienti.

I media argentini hanno ricordato che il maxi blackout è il più importante mai registrato nella storia del Paese per numero di persone coinvolte, superando un precedente di 20 anni fa, che in piena estate durò ben undici giorni, colpendo però solo 600.000 persone di Buenos Aires e provincia. Effettivamente, ha dichiarato la portavoce della compagnia Edesur, Alejandra Martinez, «si tratta di qualcosa che non era mai successo», ben superiore a quello che colpì fra il 15 ed il 25 febbraio 1999 una sottostazione generatrice di energia incendiatasi nella località di Azopardo.

Tre anni dopo, il 24 novembre 2002, si registrò un nuovo grande guasto al sistema elettrico che interessò Buenos Aires ed altre otto province argentine. Fu in quel momento il più importante per numero di persone coinvolte (oltre 13 milioni), ma la sua durata fu brevissima, appena tre ore.

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