E’ la prima volta nella storia della Quinta Repubblica. Dopo la bocciatura degli ultimi ricorsi presentati in extremis alla giustizia, l’ex presidente francese Nicolas Sarkozy verrà processato per presunta corruzione di un alto magistrato, Gilbert Azibert, nel caso cosiddetto delle écoutes téléphoniques, le intercettazioni che lo trascinarono al centro dell’ennesima bufera giudiziaria oltre ai tentacolari casi Bettencourt, Bygmalion e i presunti finanziamenti occulti della Libia alla vittoriosa campagna presidenziale che nel 2007 gli spalancò le porte dell’Eliseo. L’ex leader neogollista che ha tentato fino all’ultimo di scongiurare il processo sarà dunque il primo presidente della Quinta Repubblica a finire alla sbarra per una vicenda di corruzione, anche se non mancano casi di suoi predecessori, come Jacques Chirac, tradotti in giustizia. Atteso in tribunale nei prossimi mesi - la data è ancora da stabilire -, Sarkozy dovrà difendersi dalle accuse che pesano su di lui. In particolare, è sospettato di aver cercato di ottenere in modo illegale, a inizio 2014, attraverso il suo legale Thierry Herzog, informazioni sensibili sulla procedura che portò gli inquirenti al sequestro delle sue agendine, sequestro ordinato nell’ambito di un altro caso giudiziario, quello legato a Liliane Bettencourt, l’erede del gruppo L’Oréal, per cui Sarkozy venne alla fine prosciolto nel 2013. All’epoca l’ex capo di Stato avrebbe cercato in particolare di ottenere informazioni coperte da segreto istruttorio rivolgendosi all’alto magistrato, Gilbert Azibert, al quale in cambio avrebbe offerto una pensione dorata a Montecarlo. Le intercettazioni permisero inoltre di scoprire che il presidente comunicava con il suo legale attraverso telefoni cellulari intestati sotto falsa identità. Il suo rispondeva all’utenza di un misterioso Paul Bismuth. Il sessantaquattrenne ex paladino della destra francese di cui alcuni sognavano addirittura un possibile ritorno dopo la batosta dei Républicains alle elezioni europee verrà dunque processato per corruzione e favoritismo, mentre Herzog e Azibert per violazione del segreto professionale. No comment, al momento, da parte degli avvocati dell’ex presidente. Sposato con la cantante ed ex modella Carla Bruni, da cui ha avuto una figlia, Sarkozy si è ritirato dalla politica attiva dopo la disfatta alle primarie del 2016, anche se viene ancora considerato una sorta di padre politico della destra neogollista, dal quale molti vanno ancora in udienza a chiedere consiglio. Oltre al caso delle intercettazioni, pesano su di lui altri affaires. Il suo nome viene citato anche nell’inchiesta sui presunti atti di corruzione nelle procedure d’assegnazione dei Mondiali del 2022 al Qatar. Una vicenda che ha portato al fermo, martedì, di Michel Platini e di due stretti collaboratori dell’ex presidente, poi rilasciati. A tessere la potente ragnatela di potere con gli emiri fu proprio Sarkozy, questa l'ipotesi degli inquirenti, a partire da un pranzo segreto all’Eliseo al quale partecipò anche l’allora presidente dell’Uefa. Era il 23 novembre 2010, nove giorni dopo la Fifa cominciò lo scrutinio per l’attribuzione dei mondiali e favoriti erano gli Usa. Ma alla fine il Mondiale andò a Doha.