Le grandi compagnie aeree mondiali modificano le proprie rotte per la tensione con l’Iran schizzata alle stelle dopo l’abbattimento del drone americano: Lufthansa, British Airways, Klm e Qantas hanno annunciato che i loro aerei non sorvoleranno lo stretto di Hormuz ed il Golfo dell’Oman. Anche Alitalia ha deciso di modificare la rotta dell’unico volo che sorvolava lo Stretto di Hormuz e il Golfo dell’Oman. Fonti della compagnia fanno sapere che è stata cambiata la rotta sulla Roma-Delhi, senza modificare però l’orario e la durata del volo. La decisione della compagnia italiana, spiegano le stesse fonti, ricalca quelle di altre compagnie europee che hanno modificato le proprie rotte sui voli che sorvolano le zone interessate a seguito di un’allerta da parte dell’Agenzia Federale statunitense. In mattinata, altre compagnie hanno fatto sapere di aver ridisegnato le rotte dei propri voli in considerazione delle tensioni tra Usa e Iran nello stretto di Hormuz e nel Golfo dell’Oman. Oltre ad Alitalia, molte compagnie mediorientali e asiatiche, dopo gli annunci di Lufthansa, British Airways, Klm e Qantas. Tra gli ultimi Emirates, Etihad, la compagnia low-cost FlyDubai, Singapore e Malaysia airlines. «La minaccia di un attacco ad un aereo civile a sud dell’Iran è reale», ha avvertito la Opsgroup, una società per la sicurezza aerea americana, dopo che la Federal Aviation Administration, l'autorità per il trasporto aereo americano, aveva messo in guardia da possibili «errori di calcolo e di identificazione». Etihad ha fatto sapere di avere messo in atto «piani di emergenza» senza specificare ulteriormente, Emirates ha motivato invece il cambio di rotta con l’intento di evitare «le aree di possibile conflitto». FlyDubai, compagnia sorella, ha detto di avere «aggiustato alcune rotte nella regione quale misura precauzionale».