Il premio Oscar Kevin Spacey esce indenne dal primo processo per molestie. I procuratori del Massachusetts hanno infatti lasciato cadere le accuse di aver aggredito sessualmente nel 2016 il barista diciottenne di un locale di Nantucket, l’isola legata al romanzo di Melville 'Moby Dick'. Molestie che sarebbero avvenute dopo che gli aveva pagato da bere in un incontro casuale in un affollato piano-bar, il Club Car, e si era offerto di accompagnarlo a casa, secondo la denuncia della presunta vittima. In una dichiarazione giurata dello scorso dicembre, il cinquantanovenne divo di «House of Cards», che rischiava sino a 5 anni, si era dichiarato non colpevole, mantenendo questa linea per tutto il dibattimento. Il suo avvocato aveva nel frattempo messo in dubbio la credibilità dell’accusatore, sostenendo che aveva cancellato diversi messaggi e fotografie scambiate con Spacey che avrebbero dimostrato l’innocenza dell’attore. Per questo aveva chiesto al giudice una copia «completa e non alterata» dei dati del telefono del cameriere, che però non è mai stata presentata. Sparito anche il cellulare. Il giovane aveva già messo a verbale che non aveva cancellato nulla, ma quando è stato riconvocato ha invocato il quinto emendamento, quello che consente di non testimoniare contro se stessi. Quindi aveva ritirato la denuncia, che era stata presentata anche su insistenza della madre, una ex anchor tv di Boston, Heather Unruh. Il caso si è quindi sgonfiato da solo e l’accusa ha fatto marcia indietro. Ma da quando nell’ottobre 2017 Spacey è finito al centro del versante gay dello scandalo delle molestie sessuali a Hollywood, oltre 30 uomini hanno accusato la star. In maggio è stato interrogato in Usa anche dalla Metropolitan Police, la polizia britannica responsabile per l’area della Grande Londra - dove l'attore è stato direttore al The Old Vic theatre tra il 2004 e il 2015 - in merito a presunti abusi sessuali nel Regno Unito: si tratta di sei accuse nel periodo dal 1996 al 2013.