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Piombo nelle scuole dopo l'incendio a Notre-Dame, nuove polemiche a Parigi

A Parigi si torna a discutere sui possibili rischi per la salute dopo il devastante incendio di Notre-Dame. Da una parte i giornalisti di Mediapart, secondo cui i livelli di piombo nelle scuole della zona sarebbero molto alti. Dall’altra il Comune, che assicura sulla mancanza di rischi. Pur promettendo una pulizia generale degli istituti.

L’allarme era già scattato due mesi dopo il rogo che il 15 aprile aveva ridotto quasi in cenere il simbolo della capitale
francese, mandando in fumo tonnellate di piombo del tetto e della guglia. Su un bambino era stato rilevato un tasso di piombo nel sangue superiore al limite e le autorità avevano invitato le famiglie con donne incinte e bambini di età inferiore ai 7 anni residenti nell’Ile-de-la-Cité, il quartiere della cattedrale, a fare delle analisi.

Adesso è Mediapart a tornare sulla questione. La rivista francese ha pubblicato un’indagine secondo cui, il 10 maggio, nelle scuole intorno a Notre-Dame erano stati rilevati livelli di piombo superiori fino a 10 volte il limite. Ed ha accusato il Comune di non essersi mosso tempestivamente e a fondo, e comunque di avere minimizzato i rischi.  Le autorità cittadine hanno tenuto il punto, anche se con qualche ambiguità.

Prima il vicedirettore per la sanità, Arnaud Gauthier, ha annunciato che entro la fine di luglio ci sarà una «pulizia approfondita» di tutte le scuole delle zone, a scopo precauzionale. Ma ha aggiunto: «Nessun nido o scuola riaprirà a
settembre se verranno rilevati in rischi». Suggerendo così che ci fossero ancora dei dubbi. A quel punto è intervenuto il vicesindaco, Emmanuel Gregoire, assicurando che «non c'è alcun rischio per la salute» nelle scuole intorno a Notre-Dame.

E chiarendo che «se ci fosse stato anche un minimo rischio, non avremmo riaperto le scuole, e non lo faremmo nemmeno a settembre». Gregoire ha anche contestato i dati diffusi da Mediapart, affermando che i livelli medi di
piombo rilevati in ogni scuola non hanno oltrepassato i 70 microgrammi per metro quadro, una soglia ritenuta accettabile. Poi, per sgombrare ulteriormente il campo, ha spiegato che la pulizia generale delle scuole non è legata all’incendio di Notre-Dame ma si fa ogni anno.

Anche le autorità sanitarie locali hanno voluto rassicurare i parigini. Secondo il direttore generale dell’agenzia regionale per la salute, Aurelien Rousseau, «tutti i dati raccolti fino ad ora dimostrano che la salute della popolazione è stata preservata». Resta il fatto, però, che nemmeno l’agenzia per la salute contesta che i livelli di piombo misurati nella piazza antistante Notre-Dame siano ancora molto significativi. E tra l'altro, finora non sono diminuiti. Tanto che la zona resta interdetta.

Inoltre, non mancano esperti che contestano il concetto stesso di livello tollerabile di piombo. Annie Thebaud-Monny, direttrice della ricerca presso l’Istituto nazionale della sanità e ricerca medica (Inserm), ha sottolineato che «il piombo è una sostanza tossica per cui non esiste un livello al di sotto del quale non vi è alcun pericolo. È come l’amianto, o c'è e il pericolo c'è, o non ce n'è».

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