Centocinquanta persone avrebbero perso la vita in un naufragio al largo di Homs, città sulla costa nel nordovest della Libia. Lo rende noto l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) in Libia con un tweet. Sono due i barconi affondati davanti alle coste libiche: lo riferisce il portavoce della guardia costiera libica, Ayoub Gassim. Le due imbarcazioni, con circa 300 persone stimate a bordo, si sono capovolte nelle acque davanti a Khoms, circa 120 chilometri a est della capitale Tripoli. Circa 137 migranti sono stati recuperati e riportati in Libia. «Stimiamo possano essere 150 i migranti affogati e morti», conferma un portavoce dell’Unhcr, Charlie Yaxley. Intanto è bloccato da più di 12 ore in mare aperto, tra Lampedusa e Malta, ma in acque di competenza maltese, a 50 miglia dalla costa, il motopeschereccio di Sciacca «Accursio Giarratano» dopo che, la notte scorsa, l'equipaggio ha soccorso un gommone con a bordo almeno una cinquantina di migranti. Il comandante del motopeschereccio riferisce che le persone a bordo del gommone hanno tentato di salire sul suo natante: «Non conosciamo la loro nazionalità, non possiamo lasciarle alla deriva, vorremmo poterle consegnare ad una autorità marittima disponibile, sia italiana che maltese». Della vicenda è stata informata la Capitaneria di Porto Empedocle. «Non li avremmo mai lasciati alla deriva, torneremo a casa dalle nostre famiglie dopo che avremo conosciuto la loro sorte», dice il comandande Carlo Giarratano. In tarda serata i migranti sono stati presi in carico da una motovedetta della guardia costiera, partita da Lampedusa.