Entro la fine dell'anno potrebbero verificarsi nuovi attacchi terroristici da parte dell'Isis. È l'allerta contenuta in un rapporto dell'Onu basato sui dati dei servizi di intelligence di tutti i paesi membri secondo il quale ci sono 30.000 foreign fighter che potrebbero essere ancora vivi e pronti all'azione in tutto il mondo. Nel rapporto di 24 pagine si analizza il rischio attentati per area geografica ma senza indicare obiettivi precisi. In Europa si calcola che siano circa 6.000 i foreign fighter partiti per la Siria e l'Iraq. Un terzo è stato ucciso, un altro terzo è rimasto nella regione o e' fuggito altrove. Duemila sono tornati in Europa e questo fa sì che la minaccia nel continente "resta alta". La ricerca dell'Onu si concentra poi sull'Africa occidentale che ha visto un notevole incremento degli atti di violenza compiuti da militanti islamici L'Isis potrebbe avere "riserve finanziarie per un totale compreso tra i 50 e i 300 milioni di dollari", secondo la stima fornita dal rapporto Onu. Si stima anche che lo stato islamico "sia in grado di dirigere fondi sia all'interno della zona di conflitto centrale che a livello globale verso le affiliate nella sua rete. Secondo quanto riferito, l'Isis mantiene l'accesso a denaro nascosto in Iraq, in Siria e nei paesi vicini o custodito da soci di fiducia. Le sue riserve finanziarie sono anche investite in imprese in Iraq, Siria e altrove". Le pressioni militari sull'Isis hanno avuto "un grave impatto sulla capacità del gruppo di aumentare le entrate in Iraq e in Siria all'inizio del 2019. Il gruppo si sta adattando al suo ruolo di insurrezione con molte meno richieste sulle sue partecipazioni finanziarie e facendo affidamento sul contrabbando, sull'estorsione e sul rapimento per riscatto per mantenere flussi di finanziamento. La leadership dell'Isis richiede alle cellule e alle affiliate di conservare i registri finanziari e di nominare un membro responsabile per le questioni finanziarie". Restano "corrieri per contanti e società di servizi monetari non registrati i metodi più comunemente utilizzati per trasferire fondi a sostegno dell'Isis e Al-Qaeda. Questi meccanismi sono in gran parte fuori dalla vista dei regolatori e della legge applicazione, rendendo estremamente difficile l'identificazione di chi fornisce e chi riceve i fondi"