Lunedì 18 Novembre 2024

Morte di Epstein, guardie carcerarie sospettate di aver falsificato i controlli in cella

Jeffrey Epstein

Sono sospettate di aver falsificato i controlli che avrebbero dovuto fare nella cella di Jeffrey Epstein le due guardie carcerarie che ieri sono state sospese dal servizio. E' quanto rivelano i media dopo che il dipartimento di Giustizia  americano ha annunciato la misura precisando anche che è stato trasferito il direttore del Metropolitan correctional center, prigione federale nel centro di Manhattan, dove sabato scorso è stato trovato  impiccato nella sua cella il miliardario accusato di abusi, violenze e traffico di minorenni. Le guardie che sono state sospese avrebbero dovuto controllare ogni 30 minuti la cella di Epstein per il quale era scattato il "suicide watch", il controllo speciale per evitare tentativi di suicidio da parte dei detenuti, anche se secondo alcune fonti la misura sarebbe stata sospesa nei giorni precedenti alla morte del 66enne miliardario. Ora si sospetta che le guardie abbiano falsificato i registri dei controlli, dal momento che i video delle telecamere di sorveglianza non confermano tutti i controlli che sono stati registrati. L'annuncio del dipartimento di Giustizia è arrivato dopo che Donald Trump ha detto che vuole un'inchiesta completa sulla morte del finanziere che era accusato di abusi e violenze su minorenni che poi venivano da lui costrette a prostituirsi. "Quello che stiamo dicendo è che vogliamo un'inchiesta, voglio un'inchiesta completa ed è quello che sto assolutamente chiedendo", ha detto parlando con i giornalisti il presidente che nei giorni scorsi ha rilanciato un tweet con teorie complottiste sulla morte di Epstein. Trump ieri ha difeso la sua mossa con i giornalisti definendo l'autore del tweet, l'attore conservatore Terrence K William che suggeriva un coinvolgimento di Bill Clinton, "un commentatore conservatore molto  rispettato. "E' un grande fan di Trump", ha detto ancora Trump - che,  come Clinton, in passato è stato amico di Epstein - aggiungendo che  quello era comunque il tweet non suo e lui si è limitato a rilanciarlo.

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