L’oppositore russo e trascinatore delle proteste anti-Putin, Alexiei Navalny, è stato scarcerato oggi dopo aver scontato una condanna a 30 giorni di reclusione per aver invitato i moscoviti a manifestare contro l’esclusione di numerosi dissidenti dalle elezioni comunali del prossimo 8 settembre.
Lo riferisce la sua portavoce, Kira Yarmish. Migliaia di russi sono scesi in piazza contro il governo in questi mesi chiedendo elezioni libere. Navalny è uscito dal carcere sorridente, con addosso una felpa scura e una borsa sulle spalle. L’oppositore ha subito definito «atti di terrore» la repressione delle proteste da parte delle autorità.
Navalny era stato arrestato la mattina del 24 luglio non appena uscito di casa per fare jogging e comprare un mazzo di fiori per il compleanno della moglie. Durante il periodo di reclusione, Navalny è stato ricoverato in ospedale per quella che i medici hanno definito «una grave reazione allergica» ma che qualcuno sospetta sia stato un avvelenamento.
Navalny è stato in ospedale per 18 ore e mezza e il direttore del carcere ha chiesto a un tribunale di Mosca di rimandare la liberazione del dissidente per il tempo trascorso in clinica. La corte ha però respinto la richiesta.
«Non ho dubbi che, nonostante questi atti di intimidazione e terrore realizzati in questi giorni riguardo agli arresti di persone a caso, l’onda delle proteste continuerà a crescere e questo regime si pentirà di quello che ha fatto» ha detto Navalny uscendo dal carcere.
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