«Abbiamo parlato con le autorità libiche. Ci hanno detto di avere accertato il naufragio e di aver rilevato circa 90 persone. Molti sono annegati. Non è ancora chiaro quanti sono morti e quanti sono sopravvissuti». Lo dice Alarm Phone che in mattinata aveva raccolto l’allarme. «Questi sono i tuoi morti Europa. Le tue politiche di deterrenza uccidono». Poco prima delle 11 aveva riferito che durante la notte, verso le 3.30, era stata allertata da una barca al largo della Libia, «con un massimo di 100 persone a bordo». Avevano lasciato Al Khums circa 3 ore prima: «Erano in grande angoscia, piangevano e urlavano, dicendoci che la gente era già morta. Abbiamo cercato di ottenere la loro posizione Gps ma le persone erano così in preda al panico che non sono riuscite a recuperarla». «Dato che la barca era ancora molto vicina alla costa libica, non avevamo altra scelta che informare le autorità di Liba e Italia. Non siamo più stati in grado di parlare con quella gente. Alle 6 del mattino un parente ci ha chiamato, dicendo che temeva per le persone a bordo. Aveva paura che fossero morti», conclude Alarm Phone. Ci sono anche bambini tra le vittime del naufragio. Lo comunica la sezione libica dell’Oim (Organizzazione internazionale migrazioni), spiegando che circa 60 persone sono state riportate a terra e «numerosi corpi» sono stati recuperati.