Continua la caccia al protettore e allo spacciatore di Angelina Barini, la prostituta arrestata per la morte di Andrea Zamperoni, lo chef italiano di Cipriani Dolci.
Gli investigatori stanno battendo le piste disponibili per rintracciarli ed individuare eventuali altre persone appartenenti alla cerchia della donna, che nel frattempo resta in carcere con l’accusa di aver fornito a Zamperoni la dose letale di fentanil.
In attesa dell’esame tossicologico completo sulla vittima, gli inquirenti starebbero esaminando i filmati di alcuni sportelli bancomat non lontani dal Kamway Lodge: secondo indiscrezioni infatti, una carta di credito American Express intestata a Zamperoni sarebbe stata usata per effettuare dei prelievi nell’area limitrofa a dove lo chef è stato trovato.
Immagini che potrebbero fornire indicazioni sui ricercati, di cui Barini non ha voluto fare i nomi. Confessando di essere stata lei a procurare la droga, Barini ha infatti puntato il dito contro il suo protettore che le ha vietato di chiamare la polizia per Zamperoni e ha parlato di altri uomini presenti nella sua stanza.
È a loro che gli investigatori vogliono arrivare per fare chiarezza sulla morte dello chef e di altri due uomini finiti, secondo la polizia, nella rete di Barini e morti per intossicazione da fentanil. Uno di questi è Jean-Alessandro Silvero, deceduto in un motel lo scorso 11 luglio. La madre, Norrelle Silvero, descrive la morte del figlio per mano di una prostituta come un «incubo. È difficile per una mamma vedersi sbattere in faccia un evento come questo».
L’identità della terza vittima non è stata resa nota, ma si tratterebbe di Jesus Rosario. L’uomo è stato rinvenuto morto il 4 luglio in un motel di Astoria, nel Queens. Le riprese registrate dalle telecamere della struttura hanno ripreso una donna molto simile a Barini uscire dal motel circa 90 minuti prima che l’uomo fosse trovato senza vita.
La famiglia Zamperoni attende intanto il rientro della salma in Italia, atteso per domani. Lo fa nel dolore, come trapela da Marzia, amica di Oriella Ave Dosi, la mamma dello chef ucciso: «Quello che la gente dice e pensa qui in paese, anche dopo che si è saputo come è morto, è che Andrea sia una vittima».
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