"Riposa in pace, piccola Xana". L'annuncio è choc, ma Luis Enrique ammanta il suo dolore della dignità che ne ha fatto per tutti un 'hombre vertical'.
L'ex ct della Spagna lo ha detto al mondo con poche, asciutte parole: la figlia di 9 anni è morta per un osteosarcoma, dopo aver lottato per cinque mesi contro la terribile malattia. Quello del tecnico asturiano, un passato da calciatore nel Barca, Real e nella nazionale iberica, poi la panchina del Barca B, un breve passaggio alla Roma, i trionfi col Barcellona e la guida della Spagna, è un annuncio fatto sui social, e pieno di ringraziamenti a tutti i medici, infermieri, volontari che hanno assistito la piccola Xana e che negli ultimi giorni gli hanno somministrato le cure palliative; e di quanti sapendo il motivo del misterioso addio alla panchina della Roja, mesi fa, gli erano stati vicini con discrezione e amore.
"Ci mancherai moltissimo - le uniche concessioni a un dolore intimo e indicibile -. Ti ricorderemo ogni giorno della nostra vita, nella speranza che un giorno torneremo ad incontrarci. Sarai la stella che guida la nostra famiglia".
Dal premier spagnolo Pedro Sanchez al Barca, dal Real alla federcalcio spagnola, da Nadal alla Roma, è un'ondata di commozione, abbracci, solidarietà, per un dramma che lascia sgomenti. Sotto choc anche l'Italia del calcio, che ha spesso incrociato le sue strade con un tecnico arcigno e sempre retto, dal famoso episodio della gomitata di Tassotti a Usa '94 all'esperienza romana.
"Non ho parole", il messaggio di Sanchez, come di Sergio Ramos. "Xana sarà la nostra stella. Ci uniamo al dolore della famiglia Martinez Cullell e vogliamo condividere la gratitudine per il suo memorabile esempio di amore e tenerezza". Da ieri, sul profil twitter di Luis Enrique, la foto è quella di una splendida bimba sorridente.
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