Migliaia di persone sono scese in piazza nel centro di Hong Kong sfidando il divieto della polizia che da due giorni ha vietato la manifestazione convocata per oggi dal Fronte civile per i diritti umani, con una decisione senza precedenti che ha alzato ulteriormente il livello della tensione. Il provvedimento era stato bollato dagli organizzatori della marcia come un tentativo di spingere la città "verso un abisso".
Per aggirare il divieto, la folla si è radunata per una manifestazione religiosa, che non richiede le stesse autorizzazioni delle proteste che hanno bloccato Hong Kong, fra cui quella del 18 agosto alla quale hanno partecipato 1,7 milioni di persone. I dimostranti hanno sfilato davanti ad alcuni monumenti religiosi nello storico distretto di Sheung Wan prima di tornare verso il distretto governativo.
Molti manifestanti sono rimasti sui marciapiedi senza bloccare il traffico per evitare l'intervento delle forze di sicurezza. Una marcia pianificata verso l'ufficio di collegamento cinese nella zona ovest di Hong Kong è stata invece annullata perché non ha ottenuto il via libera della polizia.
Intanto la polizia di Hong Kong ha sparato gas lacrimogeni contro i manifestanti che si stavano riunendo davanti ai palazzi governativi, tra lanci di pietre e laser puntati contro gli agenti. Le autorità avevano anche allestito delle barricate a protezione degli edifici governativi.
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