La polizia di Bahia indaga sulla morte di Luca Romania, 41 anni, bolzanino, il cui corpo è stato trovato carbonizzato nel comune di Simoes Filho, nella regione metropolitana di Salvador, in Brasile. Secondo le informazioni pubblicate dai media brasiliani, Romania era scomparso il 24 agosto. Si attende l’esito dell’esame medico legale sul corpo, ma gli investigatori avrebbero pochi dubbi sul fatto che si tratti di un delitto. Il corpo è stato identificato grazie ai segni di una frattura alla mandibola che Romania avrebbe subito in passato. La Polizia italiana è stata informata dai colleghi brasiliani del ritrovamento del corpo. Sono stati avviati accertamenti pure in Italia, anche se per il momento gli inquirenti escludono che i motivi che hanno portato alla morte di Romania siano riconducibili a fatti avvenuti su suolo italiano. Alla denuncia della scomparsa di Luca Romania presentata dai suoi conoscenti brasiliani, è seguito il ritrovamento del cadavere, avvenuto in una zona che gli inquirenti del posto definiscono malfamata e dove in passato sono avvenuti diversi regolamenti di conti. «Era scomparso da giovedì 24: è andato al centro commerciale ed è sparito. Poi abbiamo appreso che è stato trovato carbonizzato a Simoes Filho», ha detto una nipote della vittima. La stessa non è riuscita a spiegare cosa abbia portato la famiglia a credere che i resti carbonizzati trovati all’interno di un’auto fossero proprio dell’italiano. Luca Romania, che viveva in Brasile da oltre 15 anni, era tornato recentemente a Bolzano dopo un lungo periodo di assenza dall’Alto Adige per incontrare i familiari, con cui era sempre rimasto in contatto. In Brasile si era costruito una nuova vita aprendo uno studio di tatuaggi, una delle sue passioni, tanto da averne numerosi sul corpo. Romania aveva anche messo su famiglia sposando una ragazza del posto, da cui ha avuto un figlio, ma da qualche tempo sembra che le cose nella coppia non funzionassero più come prima. Secondo il quotidiano brasiliano Correio, Romania era stato condannato dal Tribunale di giustizia dello Stato di Bahia per questioni legate al narcotraffico ed era imputato in due processi: uno per aver aggredito il figlio e l'altro, con udienza prevista per domani, legato alla custodia del ragazzo.